Salumificio in fiamme, aria irrespirabile in Valpolicella. Operaio fuori pericolo, l'Arpav

Venerdì 10 Febbraio 2023
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VERONA - Sono devastanti i danni causati dall'incendio divampato ieri pomeriggio - 9 febbraio - ad Arbizzano di Negrar, alle porte di Verona, al Salumificio Coati.

Il rogo ha distrutto il sito produttivo dell'azienda che occupa 170 lavoratori. Sul posto hanno operato per i rilievi anche i tecnici dello Spisal dell'Ulss 9 Scaligera. Nel 2021 il Salumificio Fratelli Coati (gestito da due sorelle ed un fratello), con sede legale a Marano di Valpolicella (Verona), ha superato i 120 milioni di fatturato, in netta crescita rispetto ai 100 milioni dell'anno precedente.

Intanto i rilievi dell'Arpa non hanno rilevato la presenza di sostanze tossiche oltre i limiti nell'aria all'interno del territorio del Comune di Verona. Tuttavia, a scopo precauzionale, i dirigenti scolastici hanno disposto che le finestre delle aule rimangano chiuse nelle scuole dei quartieri più a ridosso di Arbizzano e che gli alunni non effettuino attività all'aperto, se non dotti di mascherine Ffp2. L'attività di educazione motoria è consentita soltanto al chiuso. 

La Regione

“Non si abbassa la guardia sull’incendio scoppiato ieri pomeriggio, nello stabilimento della ditta Coati di Arbizzano (Negrar di Valpolicella). Un incendio importante che ha coinvolto l’intero stabilimento ed è apparso subito di difficile spegnimento. Sul posto sono giunti immediatamente i tecnici di Arpav (braccio operativo della Regione del Veneto) e i volontari della Protezione Civile allertati dai Vigili del Fuoco. Uomini e donne che da ieri sono al lavoro incessantemente senza tregua per spegnere il rogo e mettere in sicurezza l’area. I primi dati di ARPAV sono rassicuranti”.

Sull’incendio ancora in corso, nella terra scaligera, interviene l’assessore alla Protezione Civile della Regione del Veneto, Gianpaolo Bottacin, che ci tiene a ringraziare tutto il personale sia tecnico che volontario che in queste ore sta dando il massimo con le operazioni di spegnimento. L’assessore Bottacin, che da quando è divampato l’incendio è in stretto contatto con ARPAV e i volontari della PC, riferisce quanto segue: “Il calore e la contemporanea presenza di stabilità atmosferica ha fatto sì che i fumi si alzassero a grandi altezze rimanendo sospesi nell'atmosfera fino ad un chilometro. Ciò ha comportato concentrazioni poco significative di inquinanti a livello del suolo. Sia gli strumenti portatili a disposizione di ARPAV che i campionatori (canisters) hanno rilevato valori al disotto della soglia di rilevabilità con l'eccezione di basse concentrazioni di benzene toluene e stirene”.

Secondo quanto riferisce ARPAV, inoltre, si evidenzia che “nel corso della notte il pennacchio si è spostato verso l'abitato di Parona e verso la città: ciò ha provocato una nube visibile in lontananza sopra Verona e un odore di bruciato percepibile anche a grande distanza dall'incendio. Verso mattina la nube si è spostata verso l'abitato di Arbizzano e sono stati fatti ulteriori controlli sulla qualità dell'aria. Le misure indicative di particolato fine effettuate con strumentazione portatile rivelano un aumento delle concentrazioni di PM10 compatibili con l'evento in atto. Le centraline fisse di monitoraggio della rete di qualità dell'aria – ha continuato - non hanno mostrato variazioni significative dei valori orari con l'eccezione di un leggero incremento della concentrazione di monossido di carbonio presso la centralina di Corso Milano, nelle ore 19-24 della serata di ieri”.

L’Arpav continua la misura degli inquinanti coordinandosi con il proprio centro meteorologico garantendo ulteriori approfondimenti non appena si avranno dati disponibili. Le misure effettuate nel tardo pomeriggio - sera di ieri hanno rilevato: Via Villa Tomba Parona, periodo:17:15-19.15, inferiori alla soglia di rilevabilità; Isola Ecologica viale del Lavoro, periodo: 17.30-19.30, toluene: 3.6 ppb (parti per miliardo), Xilene 2,1 ppb trimetilbenzene 1,2 ppb (soglia di rilevabilità pari a 1 ppb); Via Da Vinci presso ditta Rewal, periodo:18.45 - 20.45, benzene: 5.6 ppb, toluene 1,7 ppb, stirene 3,2 ppb (soglia di rilevabilità pari a 1 ppb).

L'operaio ferito

È in condizioni critiche ma non in pericolo di vita l'operaio che si è lanciato nel vuoto da un'altezza di 8 metri per sfuggire alle fiamme divampate nello stabilimento. Lo si apprende da fonti dell'Azienda Ospedaliera veronese. L'uomo, un romeno di 49 anni, è stato ricoverato ieri a Borgo Trento. Attualmente è ancora in osservazione e, al termine delle verifiche, verrà ricoverato in ortopedia. La sua situazione - precisa la nota ospedaliera - si mantiene critica, per le fratture plurime: craniche, facciali e alla gamba destra. I suoi parametri vitali sono stabili ed sempre stato vigile per cui non è stato necessario l'utilizzo della terapia intensiva.

Ultimo aggiornamento: 19:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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