di Veronica Cursi
La curva è calata: ma Omicron circola ancora. E dilaga il fenomeno dei positivi sommersi: ovvero coloro che pur risultando positivi ai test casalinghi non lo dicono per andare a lavoro o partecipare a eventi. È la situazione descritta da Massimo Ciccozzi, responsabile dell'unità di Statistica medica ed Epidemiologia della facoltà di Medicina e Chirurgia del Campus Bio-Medico di Roma: «In molti non fanno il tampone anche se hanno sintomi, o se sono positivi dopo il test fatto in casa, spesso inattendibile, non lo dichiarano.
Le mascherine
Per Ciccotti, dunque, è ancora troppo presto lasciare le mascherine a casa. E sulle polemiche che riguardano gli studenti costretti a portare le mascherine anche alla maturità non ha dubbi: «Sono polemiche inutili. Cosa succede se dentro quella classe uno studente risulta positivo? Si rischia di mandare all'aria l'intero esame. Sinceramente non ne vedo la necessità. Così come consiglierei a tutti di continuare a proteggersi nelle situazioni che prevedono affollamento: supermercati, mezzi pubblici, aerei.
I vaccini
Cosa dobbiamo aspettarci dopo l'estate? «Dovremmo valutare i dati di settembre-ottobre. Sicuramente se ci sarà la necessità di un vaccino, sarà un nuovo vaccino tarato sulla variante Omicron e si partirà dagli over 65 e dai soggetti fragili. Ma è ancora troppo presto per dirlo»
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