Inchini. Baciamani. Genuflessioni. Alessandro Minutella - “don Alessandro Minutella”, come bisogna chiamarlo qui, pena essere sbattuti fuori - si fa spazio tra i suoi fedeli per guadagnare la maxi-sala dell’hotel Laguna Palace di Mestre dove lo attendono trepidanti almeno mille persone. Fra Celestino della Croce (una nuvola di barba bianca, saio e piedi scalzi) riceve regali e offre benedizioni a chi gli si avvicina. Sorride benevolo e, come una lama, affonda un «non riconosciamo Bergoglio, è un dittatore». «Avete scritto che sono un “ex-prete”? Incompetenti, uno è prete per tutta la vita. Voi volete solo fare dei titoli», taglia corto l’ex sacerdote palermitano accusato di scisma ed eresia che oggi farà il “bis” in un luogo non meglio precisato di Trebaseleghe, in provincia di Padova. Poi apre la porta della sala stracolma (800 posti a sedere pieni più altri duecento persone in piedi), prende fiato e sorride malizioso: «Ecco, i vescovi hanno paura di questo».
Ultimo aggiornamento: 08:39
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