Kumare arriva dall'India, nel 2008 il padre ha concordato il pagamento a "Taru", questo il soprannome del caporale, di 15 mila euro per trovare lavoro al figlio in Italia. Una volta qui, viene sistemato in una casa a Campodarsego dove arrivano ad abitare contemporaneamente anche 50 persone. E se osava chiedere sul luogo di lavoro più sicurezza o il pagamento degli straordinari, l'azienda chiamava Taru che minacciava e picchiava Kumare. Teme che possa accadere qualcosa alla sua famiglia. O a lui. Per questo ha deciso di non farsi riprendere in volto ma «questa storia deve finire, non si può vivere così». (Videointervista di Silvia Moranduzzo)
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