UDINE - «Quando quell’uomo mi ha messo le mani al collo, per alcuni istanti non riuscivo a respirare, perché non passava l’aria. Allora mi sono detta: “Adesso muoio soffocata”». Adelaide Andriani, 28 anni, specializzanda in Chirurgia generale, è ancora scossa per quanto accaduto nella serata di sabato 7 gennaio, quando era di turno come guardia medica a Udine nella sede del Gervasutta ed è stata aggredita dall’accompagnatore di un paziente straniero. «Se non ci fosse stata con me la collega Giada Aveni, che è riuscita a staccare la mano di quell’uomo, forse sarei morta».
Hai scelto di non accettare i cookie
La pubblicità personalizzata è un modo per supportare il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirti ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, ci aiuterai a fornire una informazione aggiornata ed autorevole.
In ogni momento puoi modificare le tue scelte tramite il link "preferenze cookie".
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout