La tv "italiana" di don Walter festeggia i 7 anni di vita proprio a Natale: «Negli Usa è il riferimento religioso della comunità»

Lunedì 28 Dicembre 2020
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Nella Grande Mela c'è una emittente  "made in Nordest": è Telemater che in questo periodo natalizio   sta vivendo una quarta, inaspettata evoluzione,   a distanza di  7 anni dalla prima messa in onda grazie all’aiuto e al sostegno del vescovo della Diocesi di Brooklyn mons.

Nicholas Di Marzio. Era proprio la notte di Natale 2013 quando il trevigiano padre Walter Tonelotto diffuse le prime immagini in streaming, grazie all'aiuto del padovano Marco Sanavio, oggi allo Iusve di Mestre. 

 "Offro le mie benedizioni e il mio sostegno a Telemater - ha ribadito in questi giorni mons. Di Marzio in un videomessaggio - è un grandissimo aiuto qui negli Stati Uniti per  tutta la comunità italiana e i loro discendenti per conservare la loro fede, lingua e cultura. Che possa il Signore benedire quanti vi operano e aiutarli nel loro lavoro".

Fondamentale in questa ultima fase è stato anche l’apporto di alcuni sacerdoti che parlano  l’Italiano, come mons Jamie Gigantiello, della parrocchia di Monte Carmelo di Williamsburg, e padre Alessandro Linardi.

Il vero artefice di Telemater e comunque il padre scalabriniano Walter Tonelotto che da mezzo secolo opera in Nord America impegnato con le comunità straniere,  italiani, ma anche tanti  filippini, spagnoli e brasiliani.  

Nato 73 anni fa a Sant'Eulalia di Borso del Grappa, paesino della Pedemontana che conta poco più di mille abitanti, don Walter ha studiato in Seminario a Bassano ed è stato poi ordinato sacerdote dal vescovo di Padova monsignor Bortignon. Padre Tonelotto è arrivato negli Stati Uniti il 4 luglio di 50 anni fa per poi trasferirsi un anno a Toronto per gli  studi teologici  ed un anno a  Yonkers (New York) al Seminario di Saint Joseph dei padri Scalabriniani.  

"A New York - ricorda in perfetto italiano con marcato accento yankee - fondai negli anni 80 la rivista "L’Italiano" pubblicata per 5 anni e molto diffusa tra la nostra comunità poi fui inviato in Messico per 3 anni. Fu un’esperienza utilissima non solo per imparare lo spagnolo ma per aprirmi al mondo latino americano. Dopo ritornai in Canada a Montreal, restai 5 anni e fu una esperienza pastorale molto bella. Ripartii di nuovo per Haiti e quindi ancora la Grande Mela dove nacque, appunto, Telemater".

Ultimo aggiornamento: 30 Dicembre, 23:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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