Nella Grande Mela c'è una emittente "made in Nordest": è Telemater che in questo periodo natalizio sta vivendo una quarta, inaspettata evoluzione, a distanza di 7 anni dalla prima messa in onda grazie all’aiuto e al sostegno del vescovo della Diocesi di Brooklyn mons.
"Offro le mie benedizioni e il mio sostegno a Telemater - ha ribadito in questi giorni mons. Di Marzio in un videomessaggio - è un grandissimo aiuto qui negli Stati Uniti per tutta la comunità italiana e i loro discendenti per conservare la loro fede, lingua e cultura. Che possa il Signore benedire quanti vi operano e aiutarli nel loro lavoro".
Fondamentale in questa ultima fase è stato anche l’apporto di alcuni sacerdoti che parlano l’Italiano, come mons Jamie Gigantiello, della parrocchia di Monte Carmelo di Williamsburg, e padre Alessandro Linardi.
Il vero artefice di Telemater e comunque il padre scalabriniano Walter Tonelotto che da mezzo secolo opera in Nord America impegnato con le comunità straniere, italiani, ma anche tanti filippini, spagnoli e brasiliani.
Nato 73 anni fa a Sant'Eulalia di Borso del Grappa, paesino della Pedemontana che conta poco più di mille abitanti, don Walter ha studiato in Seminario a Bassano ed è stato poi ordinato sacerdote dal vescovo di Padova monsignor Bortignon. Padre Tonelotto è arrivato negli Stati Uniti il 4 luglio di 50 anni fa per poi trasferirsi un anno a Toronto per gli studi teologici ed un anno a Yonkers (New York) al Seminario di Saint Joseph dei padri Scalabriniani.
"A New York - ricorda in perfetto italiano con marcato accento yankee - fondai negli anni 80 la rivista "L’Italiano" pubblicata per 5 anni e molto diffusa tra la nostra comunità poi fui inviato in Messico per 3 anni. Fu un’esperienza utilissima non solo per imparare lo spagnolo ma per aprirmi al mondo latino americano. Dopo ritornai in Canada a Montreal, restai 5 anni e fu una esperienza pastorale molto bella. Ripartii di nuovo per Haiti e quindi ancora la Grande Mela dove nacque, appunto, Telemater".