VENEZIA - «Un episodio deprecabile e negativo. Confermo che si tratta di sostanza tracciante, ma serve uno sforzo straordinario sul fronte dei controlli. Venezia non può essere deturpata, è una bellezza unica al mondo». Queste le parole del prefetto di Venezia Michele di Bari durante la riunione di oggi, 29 maggio, per fare il punto degli accertamenti sulla chiazza verde di colore fosforescente che è apparsa ieri sul Canal Grande della città lagunare, all'altezza del Ponte di Rialto.
Nuove analisi
Nuove analisi, dopo quelle effettuate d'urgenza nel pomeriggio di ieri, verranno svolte oggi dai tecnici dell'Agenzia per l'ambiente del Veneto (Arpav) sui campioni prelevati nelle acque di Venezia. I primi esami sono stati fatti per escludere la presenza di sostanze pericolose per l'ambiente, e - riferisce l'Arpav - non si sono riscontrate sostanze organiche in concentrazione tali da destare preoccupazioni ambientali. La sostanza, presente soprattutto in superficie, è risultata ben solubile in acqua. I campioni sono stati prelevati a diverse quote del corpo idrico, per valutare quanto tendesse a depositarsi sul fondale. Alcuni campioni sono stati prelevati anche nei canali limitrofi al ponte di Rialto, nei quali la sostanza anomala si è progressivamente diffusa, anche per effetto della marea. Secondo le prime ipotesi si potrebbe trattare di fluoresceina, tracciante in polvere che si diluisce in acqua ed è utilizzato per individuare il regolare funzionamento di una rete fognaria. Sotto la luce del sole, la fluoresceina ha bisogno di qualche giorno per dissolversi, a seconda dei quantitativi utilizzati. La sostanza, ribadisce Arpav, non è pericolosa per l'ambiente acquatico e non contiene componenti persistenti, bioaccumulabili e tossici (Pbt).
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