L'Argentina scende in piazza dopo l'attentato fallito alla vicepresidente Cristina Kirchner e le accuse di corruzione. La vicepresidente «non si è resa conto in nessun momento» giovedì sera di fronte alla sua residenza nel quartiere della Recoleta a Buenos Aires della presenza di una persona che, a poca distanza da lei, ha premuto il grilletto di una pistola che, però, non ha sparato.
Attentato fallito alla vicepresidente argentina Cristina Kirchner
Apparentemente, spiega il giornale, il gesto della vicepresidente di abbassare la testa e piegarsi verso terra non era una reazione istintiva all'atto aggressivo, ma semplicemente la volontà di «raccogliere un libro che era caduto in terra». Il quotidiano conclude che «come si può vedere nei video, dopo aver avuto l'arma a pochi centimetri di distanza senza che se ne accorgesse, Cristina Kirchner ha continuato a salutare ripetutamente la gente, mentre la guardia gli uomini della sua sicurezza la spingevano, senza troppa energia, per allontanarla dalla scena». Da parte sua Sabag Montiel. provvisoriamente accusato di tentativo di omicidio, si è rifiutato di rispondere alle domande della giudice e del pm Carlos Rivolo, limitandosi a lamentarsi per aver subito danni ad un occhio quando la gente lo ha bloccato impedendogli di fuggire. Infine si è appreso che la perizia sulla pistola Bersa calibro 32 rinvenuta a terra ha confermato che «era in condizione di sparare» ma che «nella canna dell'arma non c'era alcun proiettile».