One Earth One Future, il webinar sulla Natura promosso dall'Ambasciata britannica

Mercoledì 17 Febbraio 2021
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(Agenzia Vista) Roma, 17 febbraio 2021 One Earth One Future, il webinar sulla Natura promosso dall'Ambasciata britannica In occasione del 16mo anniversario della firma del Protocollo di Kyoto, il primo grande accordo internazionale sul cambiamento climatico, l’Ambasciata britannica ha promosso, in partnership con il governo italiano, un webinar sulla Natura, ed in particolare sull’adattamento e la resilienza: “One Earth, One Future”. Con il contributo dei rappresentanti delle agenzie delle Nazioni Unite presenti a Roma, IFAD, WFP e FAO, l’evento di oggi è stata l’occasione per dibattere delle “Nature based solutions”, ossia le soluzioni che, se adottate in tempo, possono evitare gli effetti indesiderati dei cambiamenti climatici. Si è anche parlato degli aspetti economici, con la presentazione della traduzione italiana della prefazione alla Dasgupta Review, uno studio commissionato dal governo britannico a un team di esperti tra cui spiccano il Prof Dasgupta e David Attenborough. La Review conclude che la nostra economia, i nostri mezzi di sussistenza e il nostro benessere dipendono tutti dal nostro bene più prezioso: la Natura. Essa è una risorsa, proprio come l’istruzione e la salute, il cui valore supera di gran lunga quello di qualsiasi altro bene meramente economico. Per questo motivo la natura, l'adattamento e la resilienza sono al centro della conferenza delle Nazioni Unite sul clima, la COP26, che si terrà a Glasgow a novembre sotto la presidenza de Regno Unito in collaborazione con l’Italia. In apertura dei lavori, l’Ambasciatore britannico in Italia Jill Morris ha detto: “Se vogliamo adattarci ai cambiamenti climatici, costruire comunità resilienti e ripristinare il nostro habitat naturale, non possiamo solo sopravvivere, ma dobbiamo prosperare nonostante le sfide, e così facendo, essere in grado di “ricostruire” meglio, applicando modelli sostenibili che rendano il nostro pianeta un luogo più sano, più verde e più equo per vivere”. Nel suo discorso introduttivo, il Ministro britannico per l’Ambiente e il Pacifico Lord Goldsmith ha sostenuto che “La partnership tra Regno Unito e Italia per la COP26 è un'opportunità unica di lavorare insieme per affrontare i cambiamenti climatici e la distruzione che ne deriva per il nostro ambiente, una delle più grandi sfide della nostra epoca. Le nostre priorità condivise sono quelle di proteggere e ripristinare preziosi ecosistemi, e di aiutare le comunità vulnerabili ad adattarsi agli impatti dei cambiamenti climatici”. Lord Goldsmith ha proseguito dicendo che, “come ospite degli eventi pre-COP, Youth4Climate e G20 di quest'anno, l'Italia giocherà un ruolo vitale nel galvanizzare l'ambizione globale e che, lavorando insieme, possiamo rendere quest'anno un punto di svolta per le persone e per il pianeta." Durante i lavori il Prof. Dasgupta, parlando di economia, ha sottolineato che “la scelta di un percorso sostenibile richiederà un cambiamento radicale, sostenuto da livelli di ambizione, coordinamento e volontà politica paragonabili o addirittura maggiori di quelli che dettero vita al Piano Marshall. Questo cambiamento dovrà essere globale”. Il prof Dasgupta ha poi aggiunto che “Il nostro modo di porci rispetto alla natura è insostenibile e sta mettendo in pericolo la prosperità delle generazioni attuali e future". Tosca Barucco, inviato COP26 per l’Italia, ha riferito che “Investire in soluzioni basate sulla natura è conveniente; dobbiamo investire denaro pubblico e privato per proteggere il pianeta. Proteggerlo costerà molto meno che riprendersi dai disastri. La perdita di biodiversità e il degrado della natura sono moltiplicatori di rischio, mentre i benefici dei nostri investimenti superano i costi”. A chiudere una sessione ricca di spunti e domande dai partecipanti, il ministro Anne Marie Trevelyan del Department of Business, Energy and Industrial Strategy e UK International Champion on Adaptation and Resilience per la Presidenza COP26, ha detto che “Nonostante il potenziale della natura, solo il 3% dei finanziamenti globali per il clima viene speso per soluzioni basate sulla natura stessa. Proprio il mese scorso – ha continuato Trevelyan – il Primo Ministro Boris Johnson ha annunciato che il Regno Unito spenderà almeno 3 miliardi di sterline dei nostri finanziamenti internazionali per il clima nei prossimi cinque anni su progetti legati alla natura. Questo finanziamento aiuterà a sostenere l'adattamento ai cambiamenti climatici, la mitigazione e la riduzione della povertà, promuovendo altresì la conservazione e lo sviluppo della biodiversità”. Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev
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