L'inaugurazione di Primark alla Nave de Vero: è subito assalto

Martedì 7 Marzo 2023
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MARGHERA - C'è da perdersi.

Un negozio che può contenere fino a 1.600 clienti tra scaffali su scaffali carichi di magliette, jeans, abiti, intimo, oggetti per la casa e prodotti di bellezza che oggi, martedì 7 marzo, ha aperto. Primark, la catena irlandese sbarcata alla Nave de Vero, è pronta all'assalto che ha già costretto il Comune a correre ai ripari cambiando la viabilità attorno alla galleria commerciale di Marghera, con un esercito di 150 dipendenti che vanno da 18enni alla prima esperienza a "over 50" per i quali, in un'età non facile, si è aperta una nuova opportunità di lavoro.


LE ASSUNZIONI
Sono state tremila le candidature arrivate a Primark per questo nuovo punto vendita, il quindicesimo in Italia del Gruppo irlandese. «L'80 per cento dei nostri collaboratori qui alla Nave de Vero è composto da veneziani, e l'82% da donne - spiega Luca Ciuffreda, head of sales (responsabile delle vendite) per l'Italia -. I 150 assunti sono di 16 nazionalità diverse, 30 sono al primo impiego e vanno dai 18 ai 58 anni». Quelli che hanno più di 50 anni sono 24, praticamente un sesto del totale, e si tratta perlopiù di lavoratori che avevano perso un'occupazione, e non per forza nel commercio. «Non è necessario essere del settore, la nostra filosofia è formare qui i nostri collaboratori» spiegano da Primark, tanto che per l'apertura di Marghera hanno chiamato dagli altri megastore italiani 30 addetti (tutti alloggiati in albergo e portati alla Nave de Vero con un pulmino) che faranno una formazione "alla pari" ai neoassunti, mentre nel retro del negozio, dove si trovano gli spogliatoi, una sala riunioni e la sala mensa, sono appese le foto e le carriere dei responsabili del punto vendita, partiti dal basso e poi cresciuti negli altri megastore. «Il cuore pulsante di Primark e nelle persone che lavorano con noi» sottolinea più volte Ciuffreda che, a 43 anni, si trova al vertice dei negozi italiani.


PREZZI COMPETITIVI
«I nostri tre pilastri sono: prezzi accessibili, moda e sostenibilità» riprende il responsabile delle vendite durante la visita di presentazione del negozio organizzata ieri per la stampa e, a seguire, per influencer e follower (perchè il successo di Primark è in gran parte determinato dai tam tam sul web), mentre domenica erano ospiti del megastore familiari e parenti dei neoassunti. Sul fronte dei prezzi non ce n'é per nessuno: i jeans vanno dai 14 ai 20 euro (quelli da uomo partono perfino da 7 euro), cinque calzini te li porti via a 3 euro, un vestito intero da donna a 40 euro (24 la giacca e 16 i pantaloni), fino alla maschera per il viso a 90 centesimi. «Il 45% dei nostri prodotti è fatto con materiali sostenibili - sottolinea Ciuffreda - cioè garantendo guadagni giusti agli agricoltori e coltivazioni con riduzione di consumo d'acqua e utilizzo di pesticidi, mentre tutte le fabbriche devono sottoscrivere il nostro codice di condotta su salario dignitoso e nessun uso di lavoro minorile, con 130 nostri esperti che visitano le aziende senza preavviso. I prezzi bassi? Li otteniamo grazie ai grandi ordinativi, facciamo poca pubblicità e ottimizziamo i processi. Per esempio, i prodotti escono dalle scatole già pronti per essere messi sugli scaffali».


ORARIO PROLUNGATO
Sebastiano Costalonga, assessore al Commercio, era ieri tra gli ospiti della "preapertura": «Accogliamo con favore questa nuova realtà che porterà all'assunzione di 150 persone. Dal punto di vista commerciale apprezziamo che il marchio Primark sia legato alla sostenibilità ambientale, un tema molto caro alla città di Venezia. Tutto ci fa pensare che arriveranno qui anche acquirenti dalle province di Padova e Treviso, coniugando lo shopping alla visita alla città».
Fulvio Fenzo

Ultimo aggiornamento: 15:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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