«Siamo in ostaggio, dentro la questura di Trieste perché sono stati arrestati due, forse domenicani, non lo so, io lo visti entrare, e un secondo dopo quando ho aperto il portone di ingresso, ho sentito degli spari». Così una poliziotta racconta i concitati momenti della sparatoria alla Questura di Trieste nella quale due agenti sono rimasti uccisi ed un terzo ferito. Un racconto trafelato, disponibile in voce sul sito Adnkronos. Al momento di andare in rete non vi è però certezza sulla nazionalità dei due fermati per l'omicidio dei poliziotti. «Praticamente dentro l'ufficio volanti, hanno preso una o due pistole ai colleghi che li hanno arrestati, e hanno cominciato a sparare. Due colleghi sono feriti all'ufficio volanti, io non so niente stavo entrando ed ero senza pistola e quindi mi sono dovuta rifugiare in un ufficio, anzi prima in uno scantinato poi in un ufficio, non mio. - continua il racconto - Uno è scappato, è uscito dalla questura con l'arma in mano e l'hanno ucciso davanti alla questura, l'altro sta vagando per la questura e non l'abbiamo ancora trovato probabilmente è dentro lo scantinato e un collega adesso ha detto che si sta cominciando ad arrendere».
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