Di straordinaria modernità la mostra che questa mattina ha accompagnato i visitatori dell’Archivio di Stato di Ancona in un excursus storico sulle epidemie di peste, colera e tifo petecchiale che interessarono Ancona e il territorio circostante dal XVI al XIX secolo. Uno scritto nel 1630 balza agli occhi. «È un documento datato 16 aprile 1630, siamo nei mesi della peste manzoniana - spiega Andrea Betto, funzionario amministrativo dell’Archivio di Stato - Le autorità sanitarie del Comune di Ancona si preoccupano di bandire alcuni luoghi sospetti di contagio, cioè impediscono alle persone e alle merci di fare il loro ingresso ad Ancona, tra i comuni banditi ci sono Milano e Bergamo in testa, ma anche Lodi e Codogno». (video di Rosalba Emiliozzi)
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