Nel 2015 il boss mafioso latitante Matteo Messina Denaro mandò un "pizzino", un biglietto, ai suoi fiancheggiatori nel quale «mostra il suo interesse per l'acquisto di un terreno a Castelvetrano», il comune in cui è nato. «E la famiglia mafiosa è intervenuta per "convincere" i proprietari a vendere il terreno», come dicono gli inquirenti. Il retroscena emerge dall'operazione che all'alba di oggi ha portato all'arresto di due presunti complici della primula rossa latitante dal 1993. È anche emerso un altro particolare ritenuto interessante dagli investigatori. Quello stesso terreno, in passato, era appartenuto al boss mafioso Totò Riina.
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