Foro Romano, svelati i depositi degli imperatori mai visti prima tra monete, tombe e bronzi

Mercoledì 19 Aprile 2023
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Servizio di Laura Larcan - Video di Francesco Toiati

Si cammina sulla via Nova del Foro Romano, l’antica strada ancora lastricata lungo le pendici del Palatino e si scoprono le antiche "tabernae", le botteghe al servizio della Domus Tiberiana, luoghi che risalgono all'età di Adriano (II secolo d.C.) che aprono eccezionalmente al pubblico. Dentro, la sorpresa: qui si possono ammirare reperti mai visti prima, usciti dalle casse dei depositi, oggetti databili dall’età del Ferro al Medioevo, provenienti da vari monumenti del Foro Romano e che ne raccontano la lunga e incredibile vita. "Depositi in mostra" è il progetto del parco archeologico del Colosseo ideato dalla direttrice Alfonsina Russo e curato da Roberta Alteri che propone le visite guidate ogni venerdì fino al mese di luglio.

Nella prima "taberna" spiccano gli scheletri integri delle sepolture del X secolo a.C., risalenti ad una fase storica precedente a Romolo e ai re della Roma delle origini provenienti dalla necropoli usata dai villaggi delle aree limitrofe, prima che il Foro romano diventasse il cuore politico commerciale e sociale di Roma. La scavò il famoso archeologo e architetto Giacomo Boni all'alba del '900. E sono esposte così come le concepì Boni, chiuse dentro i tavoli-tomba protetti da vetrine. Nella seconda "taberna", si scoprono i reperti di età Repubblicana e Imperiale, terracotte, anfore del vino e del "garum" (salsa speciale a base di pesce), rilievi, provenienti dal Tempio dei Castori, dalla Fonte di Giuturna, dalla Basilica Emilia e Giulia. Gran fimale, nella terza taberna, con i metalli e i bronzi, dal tardo impero al Medioevo. Dove stupiscono le monete fuse insieme durante l’incendio del Sacco di Roma condotto da Alarico nel 410 d.C.

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