VICENZA - La Guardia di finanza di Vicenza ha concluso un controllo fiscale per il periodo tra il 2013 al 2017, nei confronti di una proprietaria di case, R. P., 57 anni, residente nel Thienese, che risulta aver affittato immobili di sua proprietà omettendo di dichiarare i proventi, ben 239.700 euro in tutto, derivanti dai relativi canoni riscossi.
Nello specifico, nel corso di una verifica fiscale precedentemente intrapresa nei confronti di una ditta individuale locale, le fiamme gialle hanno rilevato che la titolare possedeva due case nel centro storico di Vicenza, rispettivamente in contra' San Faustino e contra' Jacopo Cabianca, affittate a cittadini statunitensi. Dalla prima attività di controllo è emerso che la donna aveva affittato gli immobili in parola formalizzando contratti di affitto regolarmente registrati anche per assecondare le esigenze documentali degli affittuari, ma nonostante ciò i proventi non erano stati dichiarati all'erario.
Successivamente l'indagine ha ricostruito che gli affitti, nel quinquiennio in questione, avevano fruttato per l'appunto quasi 240 mila euro. Gli importi hanno portato a formalizzare un verbale di constatazione trasmesso all'Agenzia delle entrate per il successivo recupero a tassazione della base imponibile occultata.
Ultimo aggiornamento: 10 Luglio, 09:30
© RIPRODUZIONE RISERVATA Nello specifico, nel corso di una verifica fiscale precedentemente intrapresa nei confronti di una ditta individuale locale, le fiamme gialle hanno rilevato che la titolare possedeva due case nel centro storico di Vicenza, rispettivamente in contra' San Faustino e contra' Jacopo Cabianca, affittate a cittadini statunitensi. Dalla prima attività di controllo è emerso che la donna aveva affittato gli immobili in parola formalizzando contratti di affitto regolarmente registrati anche per assecondare le esigenze documentali degli affittuari, ma nonostante ciò i proventi non erano stati dichiarati all'erario.
Successivamente l'indagine ha ricostruito che gli affitti, nel quinquiennio in questione, avevano fruttato per l'appunto quasi 240 mila euro. Gli importi hanno portato a formalizzare un verbale di constatazione trasmesso all'Agenzia delle entrate per il successivo recupero a tassazione della base imponibile occultata.
