L'annuncio del Presidente Mattarella: «Fuori dalla crisi, ora investimenti»

Mercoledì 11 Ottobre 2017 di Luca Pozza
Mattarella al suo arrivo a Vicenza
12

VICENZA - È arrivato alle 15.45 in Fiera a Vicenza alla 34. assemblea nazionale dell'Anci il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con circa un quarto d'ora d'anticipo rispetto ai programmi. Giunto in auto all'ingresso del padiglione fieristico e scortato da un nutritissimo cordone di forze dell'ordine (sul tetto della Fiera presenti anche I tiratori scelti) il Capo dello Stato è subito entratonella sala convegni, dove i lavori sono stati preceduti dall'inno di Mameli. A presiedere l'assemblea Enzo Bianco, sindaco di Catania, presidente del Consiglio Nazionale Anci, che ha portato i saluti di tutti i primi cittadini italiani, cui sono seguiti nell'ordine gli interventi di Maria Rosa Pavanello (sindaco di Mirano e presidente dell'Anci Veneto), del "padrone di casa" Achille Variati (sindaco di Vicenza e presidente dell'Unione province italiane)  del Governatore del Veneto Luca Zaia. Sul palco è poi salito il sindaco di Bari, Antonio Decaro, presidente nazionale dell'Anci, che ha letto la relazione annuale.

 


La 34° assemblea nazionale dell’Anci è ospitata per la prima volta nella storia nel capoluogo berico. La "tre giorni" dell’associazione porterà in città oltre 1.200 amministratori, oltre 7.000 operatori del settore, 130 giornalisti accreditati, 106 relatori e presenze di eccellenza della politica italiana. Presente il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, mentre domani arriverà il premier Paolo Gentiloni, e tra domani e venerdì anche otto ministri e cinque sottosegretari.

Achille Variati Luca Zaia e presidente nazionale Anci Antonio Decaro aspettano Sergio Mattarella


Parallelamente ai lavori istituzionali, nell'ambito della stessa rassegna si è tenuto anche il Salone AnciExpo, l’incontro di grandi nomi del mondo dell’imprenditoria, con oltre 150 stand in una superficie espositiva di circa 10 mila metri quadrati, con 15 sale per ospitare oltre 60 convegni. I lavori, come si diceva, sono iniziati stamane con il congresso Anci (a porte chiuse), con la presenza di numerosi sindaci, tra cui il primo cittadino di Vicenza Achille Variati.

«I sindaci sono un valore, soprattutto i 576 del Veneto che ci fanno fare bella figura». Lo ha detto il governatore del Veneto, Luca Zaia, giungendo alla 34/a assemblea annuale dell'Anci che si apre a Vicenza. «I sindaci veneti - ha aggiunto Zaia - sono apprezzati per i rapporti che hanno con i loro cittadini, per come curano i loro territori e anche perchè non conoscono il dissesto finanziario.
Cosa quest'ultima che sembra ovvia qui da noi, ma in giro per l'Italia non è così. Qui si amministra bene». Analizzando poi i temi in discussione nell'assemblea dell'Anci, Zaia ha osservato il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha precisato che «i sindaci hanno ragione a chiedere più autonomia di spesa». «È un tema - ha aggiunto, riferendosi al referendum per l'autonomia - che ci vedrà coinvolti anche nei mesi successivi, spero non anni, nella trattativa, perchè c'è tutta una procedura da rispettare, che prevede il tavolo delle autonomie locali e una serie di incontri». «La mia idea di Regione autonoma - ha concluso Zaia - è quella di una Regione che ha le 23 competenze e che delega tutto poi agli enti locali».


L'ultimo intervento di giornata, iniziato alle 17.45 e durato circa 25' è stato proprio quello del Capo dello Stato che rivolgendosi ai sindaci ha detto che «gli ottomila comuni italiani, sono il tessuto connettivo della nostra Repubblica, dal più grande al più piccolo hanno tutti la medesima dignità. Rappresentano, nel loro insieme, le differenti esperienze presenti nel Paese e la vocazione all’unità». 

«La forza della nostra democrazia - ha poi aggiunto Sergio Mattarella - sta nella capacità di rispettare la pluralità e di comprendere quando è in gioco il bene comune che richiede un impegno condiviso. Il senso più profondo delle istituzioni sta proprio nella coscienza dell’interesse generale, che mai va smarrita nel confronto, a volte aspro, sui cambiamenti da realizzare. Occorrono programmi mirati, investimenti ben selezionati. Più investimenti di quanto non abbiano consentito in questi anni i limiti di bilancio a causa di una crisi economico-finanziaria, di eccezionale gravità e durata, dalla quale siamo finalmente usciti».

Il Presidente della Repubblica ha riservato l'ultimo pensiero all'Europa, a cui ha rivolto un "invito". «All’Europa, di cui siamo parte, chiediamo di essere all’altezza del proprio ruolo nel mondo, della propria dignità e della propria cultura. La solidarietà dell’Europa non è solo garanzia di efficacia. È anche garanzia di sicurezza per tutto il continente. La solidarietà e l’equa distribuzione delle responsabilità, che noi chiediamo ai nostri partner dell’Unione europea, dobbiamo farla vivere anche nel nostro paese. I Comuni, i vari territori, le Regioni devono essere impegnati ad armonizzare gli interventi, a sostenere, con il concorso dello Stato, le responsabilità e le opportunità dell’integrazione possibile. Nessuno può voltare le spalle dicendo "non mi riguarda" perchè nella realtà non è così: gli oneri e le responsabilità vanno divisi equamente».

 

 

Ultimo aggiornamento: 12 Ottobre, 09:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci