VICENZA - La Polizia di Stato della Questura di Vicenza e la Guardia di Finanza della compagnia di Arzignano hanno avviato un’indagine su una società in provincia di Vicenza sospettata di fare da paravento per riciclaggio di denaro “sporco” e traffico illecito di rifiuti gestiti dalla criminalità organizzata. L'operazione congiunta è stata denominata “Quisquiliae".
Nell’ambito dell’attività, è stato effettuato un accesso nell’azienda che apparentemente opera nel settore dell’abbigliamento. Durante il blitz, i poliziotti e le fiamme gialle hanno sequestrato 410 bancali contenenti 587 tonnellate di rifiuti gestiti dalla società senza alcuna autorizzazione. Sia il capannone che il materiale sono stati sottoposti a sequestro. Nella circostanza, due pregiudicati di origini napoletane sono stati indagati per traffico illecito di rifiuti.
Su disposizione della Direzione distrettuale antimafia della Procura di Venezia che coordina le indagini, sono state effettuate perquisizioni in provincia di Vicenza, in Campania e in altre regioni del Nord Italia. L’attività ha riguardato anche un ecocentro nel Vicentino. Durante l’operazione sono stati sequestrati computer, telefoni cellulari e documenti ora al vaglio degli inquirenti. Le indagini erano scattate all'inizio di quest'anno e sono quindi proseguite per diversi mesi prima del blitz.
Ultimo aggiornamento: 12:55
© RIPRODUZIONE RISERVATA Nell’ambito dell’attività, è stato effettuato un accesso nell’azienda che apparentemente opera nel settore dell’abbigliamento. Durante il blitz, i poliziotti e le fiamme gialle hanno sequestrato 410 bancali contenenti 587 tonnellate di rifiuti gestiti dalla società senza alcuna autorizzazione. Sia il capannone che il materiale sono stati sottoposti a sequestro. Nella circostanza, due pregiudicati di origini napoletane sono stati indagati per traffico illecito di rifiuti.
Su disposizione della Direzione distrettuale antimafia della Procura di Venezia che coordina le indagini, sono state effettuate perquisizioni in provincia di Vicenza, in Campania e in altre regioni del Nord Italia. L’attività ha riguardato anche un ecocentro nel Vicentino. Durante l’operazione sono stati sequestrati computer, telefoni cellulari e documenti ora al vaglio degli inquirenti. Le indagini erano scattate all'inizio di quest'anno e sono quindi proseguite per diversi mesi prima del blitz.
