Torre Bissara coi colori del Belgio,
la città in piazza commossa. Foto
E i bambini incontrano i migranti

Giovedì 24 Marzo 2016 di Roberto Cervellin
La torre Bissara è stata illuminata con i colori della bandiera del Belgio e dell'Europa

VICENZA - «Solidarietà nei confronti delle vittime innocenti». Vicenza è scesa in piazza per dire «no» alla volenza e al terrorismo. Le stragi di Bruxelles hanno scosso la città del Palladio che il 23 marzo, all'ombra della basilica, ha voluto ricordare i familiari e chi che ha perso la vita negli attentati che hanno insanguinato la capitale belga. Alla manifestazione hanno preso parte, giunta, consiglio comunale e numerosi cittadini. Presente anche il maestro Giuliano Fracasso che, con il coro e orchestra di Vicenza che dirige, ha eseguito l'inno nazionale del Belgio, l'inno alla gioia e il silenzio.

«Non dobbiamo lasciare che ci abbandoni la speranza», ha commentato il sindaco Achille Variati che, la stessa sera, nel corso del consiglio comunale, ha parlato di sicurezza. «Il piano antiterrorismo predisposto per tutte le città italiane dal ministero degli Interni, che contiene le direttive su obiettivi sensibili e controllo generale del terriorio, subirà un aggravamento. La mia presenza nel comitato per la sicurezza per ordine pubblico sarà rigida rispetto tutela della città".

La città: omaggio alle vittime del terrore


Giovedì mattina sul tema della violenza è intervenuto anche il vescovo Beniamono Pizziol, il quale, in duomo, nell'omelia della messa crismale concelebrata con i sacerdoti della diocesi, ha invitato i fedeli «a cercare di capire cosa sta accadendo nel mondo» e a non cedere a «risposte e conclusioni emotive e istintive che portano a semplificare una realtà complessa».

Intanto dai bambini delle scuole vicentine giunge un messaggio di pace. Qualche giorno fa gli allievi della Prati hanno dato vita a una festa assieme ai migranti. Si è trattata della tappa conclusiva di un percorso didattico dedicato alla conoscenza dei diritti umani e del diritto d'asilo. Assieme a genitori, nonni e immigrati - almeno 500 i presenti - si sono recati nel vicino centro che ospita i profughi, con i quali hanno intonato alcuni canti. Durante l'incontro si è parlato della raccolta fondi per Lakka, scuola africana gemellata, e per l'associazione San Vincenzo, attiva nel quartiere.

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