«Oncologia, aumenta l'emergenza:
un altro medico va in aspettativa»
«Altri 6 anni per nuove assunzioni?»

Martedì 8 Marzo 2016
Il sit-in dei medici al San Bortolo di Vicenza a difesa di Oncologia sottoposta a sanzioni
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VICENZA - (Cs) L'Unità operativa di Oncologia è sempre in sofferenza, e anche dopo la manifestazione di solidarietà verso la dottoressa Marcella Gulisano, colpita da provvedimento disciplinare per la nota questione delle visite post operatorie sospese (ai soli pazienti guariti, però), il sindacato dei medici Cimo sottolinea che l'emergenza nel reparto continua, anzi si aggrava: «La gente deve sapere che ci sono soldati lasciati in trincea senza rinforzi, e sotto il fuoco amico dei loro stessi generali».

Si legge in una nota del segretario veneto Dal Sasso, «dalla scorsa settimana il numero degli oncologi in servizio è ulteriormente sceso per l’inizio di un periodo di aspettativa per gravi motivi familiari di una collega, già ampiamente noto ai vertici aziendali». Inoltre, aggiunge la Cimo, «ora agli oncologi non è più permesso di richiedere ferie fino a quando non sarà reintegrato il personale necessario e peraltro da mesi non è permesso loro di aggiornarsi». «Ci chiediamo: quando si faranno le prossime assunzioni in Oncologia? E per quanti oncologi? Quando verrà bandito il concorso per direttore di Unità Operativa? Quanti altri anni l'ospedale ed i cittadini di Vicenza dovranno aspettare? Altri sei anni? La nostra non vuole essere una difesa corporativistica dell'operato dei medici ma la denuncia di una grave mancanza di scelte politiche e decisionali in ambito locale ma soprattutto regionale. Tanto in prima linea rimangono sempre i medici, non chi ha incarichi di tipo politico-gestionale - sostiene Dal Sasso -. Il messaggio che vogliamo dare è che non reintegrando gli organici, ma costringendo i medici a lavorare con le sole risorse disponibili, non è possibile mantenere la quantità ma soprattutto la qualità delle prestazioni che il cittadino chiede al Servizio sanitario nazionale. Il testo dell’articolo 70 del codice di deontologia medica parla di “Qualità ed equità delle prestazioni” e dice che “il medico non assume impegni professionali che comportino un eccesso di prestazioni tale da pregiudicare la qualità della sua opera e la sicurezza della persona assistita"».

Non manca un accenno polemico all'assenza, al sit in di venerdì scorso, dei primari: «C'erano tutte le sigle sindacali dei medici e dei pazienti, ma non il sindacato dei primari, l’Anpo, nella persona del suo segretario Riboni, ma forse abbiamo capito da che parte sta: non quella della Oncologia di Vicenza».

Per questo la Cimo si aspetta, per lo sciopero dei medici del 17 e 18 marzo, una grande adesione dei medici di Vicenza, visto che già il 16 dicembre scorso c'era stata una partecipazione straordinaria.

Ultimo aggiornamento: 15:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA