La fuga dei bambini dalla comunità: «Sì, va favorito il ritorno in famiglia»

Giovedì 9 Febbraio 2017 di Roberto Cervellin
Isabella Sala, assessore alla comunità e alle famiglie
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VICENZA - «Il nostro auspicio? Agevolare il rientro in famiglia dei minori allontanati. Ma ognuno faccia la sua parte». Isabella Sala, assessore alla comunità e alle famiglie, commenta così, senza volere entrare nel dettaglio, la vicenda della ragazza e del fratellino in fuga da una struttura di accoglienza per minori che li ospita insieme a un terzo fratello. Avevano bussato alla porta di mamma e papà chiedendo di non fare più ritorno in comunità. Il comitato dei cittadini per i diritti umani aveva puntato il dito contro i servizi sociali del comune, “colpevoli” di aver introdotto un regime di visite protette “peggiore del carcere duro” - un'ora ogni 15 giorni - e ritardato il percorso di valutazione delle capacità genitoriali. «Manca un progetto condiviso per riavvicinare bambini e famiglia», aveva sentenziato il comitato.

Pronta la replica dell'assessore Sala: «I servizi sociali svolgono il loro compito nell'interesse dei bambini e dei ragazzi tutelati». L'assessore non parla del caso specifico per motivi di privacy, ma spiega: «Tempo fa ho incontrato alcune persone che mi hanno illustrato il ruolo delle associazioni nell'agevolare il più possibile il rientro in famiglia dei minori allontanati. E' il nostro stesso auspicio. Istituzioni, famiglie e associazioni sono chiamate a collaborare per il risultato che ci sta a cuore». Sala ricorda che la città si avvale di un centro per l'affido e del progetto regionale Famiglie in rete a cui collabora l'Ulss. «Stiamo lavorando su come sostenere le famiglie nei momenti di difficoltà - aggiunge - Penso all'affido temporaneo, diurno o estivo. Ci sono inoltre forme di solidarietà più leggere ma importanti come l'accompagnamento a scuola o alle attività sportive dei figli di un vicino».

A Vicenza i nuclei con minori che hanno chiesto aiuto all'assessorato sono 1700, ovvero il 9% di quelli che hanno in casa bambini. Gli under 18 in carico ai servizi sociali sono più di 2700. L'assistenza avviene attraverso l'affido, i contributi economici, il supporto per l'alloggio, il sostegno educativo domiciliare e alla genitorialità.

Tra gli istituti che accolgono minori in difficoltà c'è il Villaggio Sos di viale Trieste, uno dei 7 attivi in Italia a cui, fino all'11 febbraio, si possono donare 2 euro con un sms solidale. Sabato scadrà la campagna “Nessun bambino solo” dell'associazione “Sos villaggi dei bambini”. Sms o chiamata da rete fissa al 45522.
 

 

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 14:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA