Il presidente dell'Arcigay negli Usa
«Orlando strage simbolo dell'odio»
Un flash mob in piazza dei Signori

Martedì 14 Giugno 2016 di Roberto Cervellin
Mattia Stella, presidente dell'Arcigay, è negli Usa per parlare di diritti civili
1

VICENZA - Si trova a Washington per il Pride festival e per una serie di incontri sui diritti civili. Ma suoi pensieri e quelli delle comunità gay sono per le vittime della strage di Orlando, «amici e i fratelli caduti sotto i colpi dell'odio nel mese per noi più importante, cioè quello dei pride, simbolo di libertà e orgoglio». A parlare è Mattia Stella, presidente dell'Arcigay di Vicenza, in questo periodo negli Usa - ci rimarrà per tre settimane - ospite del dipartimento dello Stato americano nell'ambito dell'International visitor leadership program (Ivlp). Incontrerà alcuni dei personaggi che hanno fatto la storia del movimento Lgbt (lesbiche, gay, omosessuali e transgender). «Sono felicissimo di essere stato scelto tra i giovani leader emergenti nel campo dei diritti umani e civili», commenta. Stella è l'unico italiano invitato. «Sarò in compagnia di attivisti provenienti da vari paesi - aggiunge -. Parteciperemo a un programma che si svolgerà in varie città».

Stella e le sue foto dagli Usa

 

Ma in questo momento a prevalere è il dolore. «La ferita è doppia. Hanno colpito ragazzi che non avevano paura della visibilità, che lottavano contro le discriminazioni e non si nascondevano. Li hanno colpiti nel luogo che rappresentava libertà, orgoglio e divertimento».

Il 14 giugno alle 21 in piazza dei Signori l'Arcigay promuoverà un fash mob. «E' un gesto in memoria delle vittime, vista anche la forte presenza americana in città - sottolinea Stella dagli Stati Uniti -. Ci stringeremo attorno alla bandiera americana e a quella raimbow, e accenderemo le candele per ricordare vittime e familiari». Sulla stessa linea il consigliere comunale per le pari opportunità Everardo Dal Maso. «In piazza ci sarò anch'io - annuncia - L'omofobia è una vigliaccata e va combattuta. Non voglio pensare alla questione della libera vendita delle armi, cosa a cui sono contrario, ma alla violenza alla quale è sottoposta la comunità Lgbt nel mondo. E' una violenza psicologica, verbale, a volte fisica, che in certi paesi porta alla pena di morte».

Nei prossimi giorni il numero uno dell'Arcigay sarà a Philadelphia, Boston, Seattle e San Diego. «Gli omosessuali degli Stati Uniti hanno deciso di non piegarsi alla paura. Ricordo che stiamo parlando della comunità più grande del mondo, dove il futuro è già presente».

A proposito di presente, l'Arcigay ha accolto favorevolmente la nuova legge sulle unioni civili, ma Stella precisa: «E' solo un inizio di un percorso che, prima o poi, porterà alla piena uguaglianza tra i cittadini, abbattendo le discriminazioni nei confronti dei diversi modelli di famiglia».

© RIPRODUZIONE RISERVATA