Dall'evasione oltre 200mila euro:
«Ma molti Comuni non recuperano»

Martedì 8 Novembre 2016 di Roberto Cervellin
Nel 2015 nel Vicentino la lotta all'evasione ha fruttato 217mila euro

VICENZA - Alcuni hanno lavorato senza partita Iva, altri nella dichiarazione dei redditi non hanno indicato tutte le proprietà. C'è poi chi ha realizzato opere abusive e chi non ha pagato la tassa sui rifiuti.

Piccoli e grandi evasori che, nel Vicentino, nel 2015 hanno sottratto alle casse del territorio oltre 200mila euro. Per la precisione 217 mila. Somma che, aggiunta a quelle raccolte negli anni precedenti - 76mila nel 2013 e 162mila nel 2014 - fa salire il totale del sommerso a 455mila euro.
Ma non tutti i comuni sono virtuosi. Quelli che hanno siglato con l'agenzia per le entrate, cioè con la guardia di finanza, il patto antievasione destinato a scambiare dati e informazioni per scovare i furbetti, sono stati una sessantina, cioè meno della metà.

Di questi, solo una trentina ha effettivamente recuperato risorse. E gli altri? «Diciamo che ci sono enti meno sensibili. A volte si tratta di amministrazioni che non hanno personale sufficiente per queste attività», commenta Grazia Chisin, segretaria provinciale della Uil.

All'appello, ricordano i sindacati, mancano comuni di come Arzignano, Lonigo e Montecchio Maggiore, mentre tra quelli che hanno aderito al patto ma non hanno accertato violazioni ci sono Bassano del Grappa, Cornedo Vicentino, Montecchio Precalcino, Santorso e San Vito di Leguzzano. Tra i più “abili”, Vicenza, con quasi 120mila euro recuperati, Thiene (28mila), Schio (15mila) e Dueville (13mila). Singolare il caso di Caldogno - 11mila abitanti - che ha segnalato irregolarità per 26mila euro, quasi quanto Thiene, che ha oltre il doppio degli abitanti.

Sempre l'anno scorso in Veneto ha fatto meglio di Vicenza solo la provincia di Verona con 436mila euro. «I soldi restano nelle casse municipali», ricorda il segretario provinciale della Cisl Raffaele Consiglio. «Ci auguriamo - aggiungono Gino Ferraresso della Cgil e Renato Riva della Cisl - che vengano reinvestiti nel settore sociale, a beneficio di chi ha perso il lavoro ed è in difficoltà».
 


 

Ultimo aggiornamento: 14:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA