VICENZA - I falchi non bastano: i piccioni bisogna catturarli. A Vicenza scatta la fase due dell'operazione che mira a ridurre il numero dei colombi in centro storico.
Colombi che, con il guano, danneggiano monumenti e piazze. In termini tecnici si chiamano "interventi per la tutela ambientale mediante prelievo diretto senza soppressione o interventi cruenti". Il comune ha affidato a una ditta il servizio per la cattura dei volatili attraverso gabbie, al cui interno verrà messo del cibo.
Una volta entrati, i piccioni non potranno più uscire. Che fine faranno? Verranno portati in stalle di sosta del Modenese, luogo di provenienza dell'azienda che si è aggiudicata il servizio annuale al prezzo di 12 mila euro. Una cosa è certa, assicurano a palazzo Trissino: gli animali non verranno maltrattati né uccisi.
I falchi continueranno comunque a svolgere il loro compito, che è quello di spaventare i colombi e allontanarli dal salotto cittadino. Con i falconieri l'amministrazione comunale ha stipulato una convenzione triennale da 100mila euro.
Tuttavia i volatili, come hanno denunciato gli agricoltori, in molti casi si spostano nelle campagne, rovinando le coltivazioni. Coldiretti è chiara: "L'unica soluzione è attuare interventi volti a ridurre la riproduzione dei piccioni e procedere con una programmata opera di riduzione degli esemplari - ammette il presidente Martino Cerantola - Ricordiamo che si è giunti a questa situazione a causa di mancati interventi nel tempo".
Ultimo aggiornamento: 17 Dicembre, 10:57
© RIPRODUZIONE RISERVATA Colombi che, con il guano, danneggiano monumenti e piazze. In termini tecnici si chiamano "interventi per la tutela ambientale mediante prelievo diretto senza soppressione o interventi cruenti". Il comune ha affidato a una ditta il servizio per la cattura dei volatili attraverso gabbie, al cui interno verrà messo del cibo.
Una volta entrati, i piccioni non potranno più uscire. Che fine faranno? Verranno portati in stalle di sosta del Modenese, luogo di provenienza dell'azienda che si è aggiudicata il servizio annuale al prezzo di 12 mila euro. Una cosa è certa, assicurano a palazzo Trissino: gli animali non verranno maltrattati né uccisi.
I falchi continueranno comunque a svolgere il loro compito, che è quello di spaventare i colombi e allontanarli dal salotto cittadino. Con i falconieri l'amministrazione comunale ha stipulato una convenzione triennale da 100mila euro.
Tuttavia i volatili, come hanno denunciato gli agricoltori, in molti casi si spostano nelle campagne, rovinando le coltivazioni. Coldiretti è chiara: "L'unica soluzione è attuare interventi volti a ridurre la riproduzione dei piccioni e procedere con una programmata opera di riduzione degli esemplari - ammette il presidente Martino Cerantola - Ricordiamo che si è giunti a questa situazione a causa di mancati interventi nel tempo".
