Blitz della Gdf in Popolare Vicenza,
perquisizioni nel quartier generale
Nel mirino i prestiti "condizionati"

Martedì 21 Giugno 2016 di Luca Pozza
Nuovo blitz della Finanza alla Popolare di Vicenza
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VICENZA - Una perquisizione, eseguita dalla Guardia di Finanza, è avvenuta questa mattina nella sede centrale della Banca Popolare di Vicenza, a Vicenza. I finanzieri hanno eseguito un provvedimento emesso dalla Procura della Repubblica berica, che ha in corso un'inchiesta sulla gestione dell'istituto di credito.

Secondo i primi riscontri, il blitz delle Fiamme Gialle riguarderebbe le documentazioni relative ai famosi finanziamenti condizionati all'acquisto di azioni della banca, una pratica in uso nel passato in PopVi e finita nel mirino dei magistrati. Spesso si trattava di una richiesta della banca a chi stipulava mutui o finanziamenti: ai clienti veniva offerto un finanziamento aggiuntivo collegato però a investimenti nei titoli. Ora la magistratura veneziana ha dichiarato nulli questi finanziamenti, per cui la Popolare Vicenza rischia di trovarsi con nuovi buchi nei bilanci non potendo più recuperare i soldi erogati ai clienti, i quali peraltro sono rimasti a secco vedendo sfumare il valore delle azioni. Si tratta di quasi 1300 finanziamenti che sarebbero stati effettuati fino al 2014. 

«Cercavamo documenti che non erano ancora stati acquisiti, per un confronto con quelli già oggetto della prima perquisizione, e che oggi abbiamo trovato», ha detto all'Ansa il Procuratore capo di Vicenza, Antonino Cappelleri. Si tratta appunto, si è appreso, della documentazione cartacea e informatica riguardante i finanziamenti concessi dagli ex vertici della Vicentina nel periodo 2012-2014, e tra essi i fidi più ingenti concessi, ad esempio, al gruppo che fa capo all'imprenditore romano Alfio Marchini (che era tra i candidati a sindaco di Roma), e ai gruppi Fusillo e Degennaro. Non vi sono però, ha chiarito il magistrato, nuovi indagati. Si tratta infatti di un'attività conseguente all'inchiesta avviata dalla Procura nel settembre scorso, per aggiotaggio e ostacolo alla vigilanza, che vede indagati l'ex presidente Gianni Zonin e gli altri cinque ex manager.  


L'attuale direzione della Banca ha fatto sapere, con una nota, che offre «piena e serena collaborazione» agli inquirenti. A metà pomeriggio ulteriori particolari sono arrivati attraverso una nota ufficiale dell'ostituo di credito in cui viene precisato che «dirigenti e funzionari della Banca Popolare di Vicenza hanno collaborato stamane con la Guardia di Finanza, che ha acquisito documentazione su eventi inerenti il periodo 2012 - marzo 2015 nell’ambito delle indagini da tempo avviate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vicenza, in relazione alle già note ipotesi di reato di aggiotaggio e di ostacolo alla vigilanza».

Nalle stessa nota si precisa che l’amministratore delegato della Banca Popolare di Vicenza Francesco Iorio, ha affermato che «la Banca è la prima ad essere interessata a fare chiarezza sul passato” e, nel confermare la propria piena collaborazione e fiducia nell’operato della Magistratura, Iorio ha ribadito “il proprio impegno incondizionato a ristabilire quel clima di rinnovata trasparenza e fiducia necessario per proseguire nel rilancio della Popolare di Vicenza, a beneficio dei suoi clienti, azionisti, dipendenti e dei territori in cui la banca opera».
 
Come noto sono sei i precedenti manager della Banca Popolare di Vicenza indagati nell'inchiesta che oggi ha determinato la perquisizione della sede centrale dell'istituto di credito. I sei, iscritti già da alcuni mesi nel registro degli indagati, sono l'ex presidente della Banca Giovanni Zonin, noto imprenditore del settore del vino; l'ex direttore generale dell'istituto Samuele Sorato; i due vice Emanuele Giustini e Andrea Piazzetta; e i consiglieri di amministrazione Giuseppe Zigliotto e Giovanna Maria Dossena. Indagata anche la Banca per responsabilità amministrativa, in relazione a una presunta inadeguatezza dei modelli di controllo. La perquisizione, che ha l'obiettivo di acquisire documentazione riguardo ai finanziamenti erogati dalla Banca - la quale in passato ha avuto anche una ispezione della Bce - è svolta da finanzieri del nucleo speciale di polizia valutaria e del nucleo di polizia tributaria di Vicenza.

Sulla vicenda di PopVi ha rilasciato una dichiarazione all'Ansa il senatore Maurizio Gasparri di Forza Italia, secondo il quale Bankitalia «è un inutile e costosissimo carrozzone che va abolito». «Tempestiva azione della magistratura e della Guardia di finanza che perquisisce la Banca popolare di Vicenza ora che è ormai stata fatta strage di risparmiatori e risparmio! Intervengono quando i buoi sono già scappati» dice polemico Gasparri che aggiunge: «Hanno dormito per anni consentendo il transito di ufficiali della Gdf dal corpo alla Banca popolare di Vicenza - prosegue - e lo stesso è stato fatto incredibilmente anche per funzionari della Banca d'Italia e nessuno ha parlato.
Su questo bisognerebbe indagare e bisognerebbe cacciare chi ha consentito tutto ciò, verificare le responsabilità dei singoli a cominciare dal governatore Visco. Non è stata invece fatta alcuna azione di controllo, confermando una volta di più che l'Istituto di Via Nazionale è un carrozzone da abilire».

 
Ultimo aggiornamento: 17:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA