I soci delle Popolari venete scrivono
al procuratore di Vicenza: «Perchè
Consoli arrestato e Zonin no?»

Mercoledì 3 Agosto 2016
Vincenzo Consoli e Gianni Zonin

VICENZA  - L'associazione dei Soci delle Banche popolari venete ha chiesto oggi formalmente un incontro al Procuratore della Repubblica di Vicenza, Antonino Cappelleri, per ottenere spiegazioni in merito alla differenza dei trattamenti riconosciuti dalla magistratura all'ex amministratore delegato di Veneto Banca, Vincenzo Consoli, da ieri agli arresti domiciliari, ed all'ex presidente della Banca Popolare di Vicenza, Gianni Zonin, ad oggi libero.
Nella lettera al capo della Procura vicentina l'associazione riporta le dichiarazioni rese ieri dal vice presidente di Veneto Banca, oltre che ex presidente del Tribunale di Treviso, Giovanni Schiavon, il quale aveva fatto notare che «mentre per Veneto Banca procede la Procura della Repubblica di Roma e scattano gli arresti, per la 'Banca Popolare di Vicenza' la competenza è rimasta a Vicenza e, nonostante la maggiore gravità del quadro di quella banca, verso gli ex amministratori non succede nulla del genere. Giovanni Zonin, ex presidente - aveva ancora aggiunto Schiavon - si è disfatto nel frattempo di tutti i suoi beni e questo di per sè mi pare una coda di paglia non indifferente».
«È chiaro che su tutta la vicenda della 'Banca Popolare di Vicenza' - conclude l'associazione - rimangono le perplessità e le delusioni non soltanto di quanti hanno subito danni ma anche dell'opinione pubblica».

Ultimo aggiornamento: 4 Agosto, 18:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA