Confagricoltura apre la nuova sede
Preoccupati gli allevatori da carne

Giovedì 3 Dicembre 2015
Confagricoltura apre la nuova sede Preoccupati gli allevatori da carne

VICENZA - “Il falso made in Italy? E’ un’opportunità. Sessanta miliardi spesi in prodotti contraffatti ci dicono che ci sono aziende in tutto il mondo disposte a pagare fior di quattrini pur di avere prodotti italiani. Dobbiamo imparare a capitalizzare il nostro valore, investendo sulla promozione e sul mercato globale”. Lo ha detto Mario Guidi, presidente nazionale di Confagricoltura, durante l’inaugurazione della nuova sede provinciale di Confagricoltura Vicenza, in via Vecchia Ferriera 5. ​
Alla presenza di molte autorità, tra cui il sottosegretario Zanetti, Guidi ha parlato della necessità di concentrarsi sul mercato globale e promuovere i nostri prodotti: “Per anni siamo stati drogati dal sistema contributivo comunitario. Dobbiamo uscire da questa logica ed entrare in quella del mercato, della promozione e del cambiamento: inutile fare pesche, se gli spagnoli ci battono – ha detto - Dobbiamo essere capaci di cambiare rotta ed essere connessi con quello che ci chiede il mondo”. Ai politici presenti ha chiesto meno burocrazia.

Non mancano le preoccupazioni per le imprese: “Per le carni rosse il 2015 si chiude in forte crisi, con un’ulteriore contrazione del 2 per cento. Servono misure urgenti per salvare il settore o decine di allevamenti in Veneto chiuderanno”. E’ l’allarme lanciato da Enrico Pizzolo, nuovo presidente della sezione regionale Bovini da carne di Confagricoltura Veneto. Vicentino di Lonigo, 38 anni, laurea in economia e commercio, Pizzolo conduce con il fratello un’azienda a indirizzo zootecnico. Assume la guida regionale del settore in un momento in cui le carni rosse segnano un momento di crisi storica, con un calo che nel 2015 è stimato sul 2 per cento.

“In Veneto ci sono circa 8.500 allevamenti con prevalente indirizzo da carne, molti di piccole dimensioni – dice il neo presidente -. La crisi economica, che non dà segnali di miglioramento, ha contribuito non solo alla riduzione dei consumi di carne rosse, calati da 24 a 19 chilogrammi pro capite, ma anche ad una consistente virata verso prodotti di importazione a più basso costo da Paesi come Argentina e Brasile. Una concorrenza difficile da reggere”. Il Veneto è il maggior produttore nazionale di carni rosse. Nel 2014 la produzione di carne bovina è stata di 189.200 tonnellate (dati di Veneto Agricoltura su base Istat), per un valore della produzione di 459 milioni di euro, in flessione di circa il 3,4% rispetto al 2013. Il rilancio, secondo Pizzolo, dovrà partire da una riorganizzazione della filiera cominciando dagli allevamenti: “Tre le parole chiave: sostenibilità e giusta remunerazione, etica verso le condizioni di vita degli animali, e comunicazione per informare i consumatori”.

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