Una piazza intitolata a Trinitapoli che ospitò i profughi della Grande Guerra

Lunedì 28 Maggio 2018 di Roberto Lazzarato
Valbrenta, La Perla del Brenta
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VALBRENTA. Sabato 2 giugno, a San Nazario, sarà inaugurata Piazzetta Trinitapoli, la città pugliese che ospitò i profughi valligiani della Grande Guerra, ricordando il dramma dell’esodo che costrinse migliaia di persone della Valbrenta ad abbandonare le proprie case per salire su una tradotta militare con destinazione ignota.
Dopo la disfatta di Caporetto, l’esodo dalla Valbrenta è stato rievocato con la raccolta di testimonianze e documenti in due libri dello storico locale Eugenio Campana, che ricorda la «lunga carovana di disperati che portandosi appresso poche masserizie, affrontò zone sconosciute in un dolente andare, con il cuore rotto dall'angoscia per il distacco dal proprio paese e dalle poche cose, frutto di lavori e sacrificio».
«All’inaugurazione sarà presente una delegazione della cittadina pugliese che accolse i nostri profughi - assicura il sindaco Ermando Bombieri - e in tale occasione sarà firmato il protocollo per suggellare il gemellaggio tra i due comuni che avverrà a Trinitapoli il prossimo novembre”.
Il giorno precedente, venerdì 1 giugno, alle 21, sarà possibile rivivere il dramma del profugato e la storia del corridore Alfredo Dinale di Vallonara, Marostica, medaglia d’oro alle Olimpiadi di Parigi nel 1924, nel piazzale della stazione ferroviaria di Carpanè-Valstagna, dove ebbe inizio l’esodo dei profughi valligiani, nella rappresentazione teatrale «La Perla del Brenta». Tratto dall’omonimo romanzo di Loris Giuriatti, lo spettacolo, con la regia di Roberto Frison e letture di Daniela Feltrin e Alberto Bertoncello, vedrà il coinvolgimento di numerose realtà valligiane, l’Istituto Comprensivo, gli Zattieri del Brenta, Pro Loco di San Nazario e Rossano Veneto, i rievocatori della 22 Compagnia Skiatori, Reparto Grande Guerra Grappa, i Ciclisti Storici Gran Corsa, la Carrozza Matta e l’Unione Montana Valbrenta.
«Oltre a far conoscere le difficoltà vissute dalle migliaia di persone costrette a causa della guerra ad abbandonare le proprie case - conclude Bombieri - la rappresentazione de La Perla consente di conoscere chi era Sofia Negrello, la bambina di San Nazario protagonista del libro, simbolo di tutti i bambini sfollati».
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