Tenta di incassare una polizza: scoperta frode fiscale milionaria

Venerdì 8 Febbraio 2019 di Vittorino Bernardi
Tenta di incassare una polizza: scoperta frode fiscale milionaria
VICENZA - I finanzieri del Comando provinciale di Vicenza, nell’ambito dell’operazione denominata “Matutinus”, hanno dato esecuzione con la tenenza di Schio al sequestro preventivo emesso dal Gip del Tribunale di una polizza assicurativa per 34mila euro intestata a una società collegata all’indagato D.M. che aveva tentato di incassarla. In particolare, l’indagato principale ha tentato di riscuotere in perdita il premio assicurativo di una polizza di cui era beneficiario, ed uscita indenne da un precedente vincolo reale, in quanto formalmente intestata alla società di cui è dipendente.

Le indagini condotte dalla Tenenza di Schio, coordinate dalla procura della Repubblica di Vicenza, erano state avviate nel 2016, quando era stata individuata una società di capitali attiva nel settore meccanico, con sede nel Vicentino, che aveva emesso fatture per operazioni inesistenti, omettendo la presentazione delle dichiarazioni fiscali. Nelle indagini è stato appurato che lo stesso soggetto giuridico ha emesso documenti commerciali fittizi per oltre 2 milioni e mezzo di euro, consentendo indebite deduzioni e detrazioni d’imposta a decine di imprese operanti nel Triveneto. Il complesso “puzzle” di transazioni illecite è stato ricostruito grazie all’incrocio dei dati emersi dalle indagini bancarie con quelli provenienti dalle escussioni in atti e dalle indagini finanziarie. Per ostacolare le indagini, le somme venivano dirottate su conti in Repubblica Slovacca, dove venivano prelevate in contanti, per essere restituite ai beneficiari. Nei confronti di 23 imprese e dei relativi 26 amministratori è stato disposto il sequestro per l’equivalente del profitto illecito, circa 1,4 milioni di euro, cinque immobili nei Comuni di Costabissara, Sandrigo e Caltrano, quattro auto, quote societarie di sette imprese, tre fondi comuni di investimento, due polizze assicurative, un credito commerciale e 32 conti correnti. I 26 amministratori, più altri 5 imprenditori, sono indagati per utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e auto-riciclaggio. Al momento la Procura ha emesso l’avviso di conclusione indagini preliminari che è stato notificato dalle Fiamme Gialle nei confronti di 34 indagati.
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