VICENZA - Ci sono 65 posti letto per notte. Quasi sempre tutti occupati, in particolare da italiani.
La Caritas vicentina ha aperto le porte dei ricoveri notturni. Fino al 31 marzo, casa san Martino, in contra' Torretti, sarà a disposizione dei senzatetto. Si tratta di persone in difficoltà abitativa, in attesa o in possesso di un permesso di soggiorno che non sanno dove andare a dormire, specie durante l'inverno. Per loro anche una mensa, con lavanderia, docce e laboratorio occupazionale, ricavati nell'altra struttura della diocesi berica, casa santa Lucia, in via Pasi.
Sono servizi “salva-vita” che coinvolgono un numero sempre maggiore di ospiti. Rispetto a 2 anni fa, sono passati da 364 a 380, in maggioranza uomini. L'età media è di 36 anni. Come detto arrivano soprattutto dall'Italia, e poi da Marocco, Mali, Nigeria e Gambia.
Ma c'è anche chi preferisce restare al freddo. Di qui l'appello della Caritas affinché vengano donati viveri, abiti e coperte. Un appello è rivolto anche ai volontari. «Le porte per le persone di buona volontà sono sempre aperte», osserva il direttore don Enrico Pajarin. Informazioni allo 0444.304986.
© RIPRODUZIONE RISERVATA La Caritas vicentina ha aperto le porte dei ricoveri notturni. Fino al 31 marzo, casa san Martino, in contra' Torretti, sarà a disposizione dei senzatetto. Si tratta di persone in difficoltà abitativa, in attesa o in possesso di un permesso di soggiorno che non sanno dove andare a dormire, specie durante l'inverno. Per loro anche una mensa, con lavanderia, docce e laboratorio occupazionale, ricavati nell'altra struttura della diocesi berica, casa santa Lucia, in via Pasi.
Sono servizi “salva-vita” che coinvolgono un numero sempre maggiore di ospiti. Rispetto a 2 anni fa, sono passati da 364 a 380, in maggioranza uomini. L'età media è di 36 anni. Come detto arrivano soprattutto dall'Italia, e poi da Marocco, Mali, Nigeria e Gambia.
Ma c'è anche chi preferisce restare al freddo. Di qui l'appello della Caritas affinché vengano donati viveri, abiti e coperte. Un appello è rivolto anche ai volontari. «Le porte per le persone di buona volontà sono sempre aperte», osserva il direttore don Enrico Pajarin. Informazioni allo 0444.304986.
