VICENZA - Dal trasloco della stazione del filobus elettrico a nord della Fiera a quello del campo da calcio della Stanga, da spostare a sud della linea ferroviaria. Cinquanta osservazioni per migliorare il progetto preliminare dell'Alta velocità (Tav). Sono quelle che 14 dicembre il consiglio comunale di Vicenza chiederà al Ministero dei trasporti in vista della conferenza dei servizi. Anche la Provincia si appresta a esprimere il parere sulla maxi opera da 800 milioni.
Si stringono i tempi sul tracciato di 6 km destinato ad attraversare il capoluogo berico, con l'ampliamento della stazione centrale e la realizzazione di una nuova in Fiera. I cantieri dovrebbero aprire fra 2 anni e chiudere nel 2025. Tutto bene? Macché. I comitati contrari al Tav parlano di «opera devastante» e promettono battaglia. Proprio il 14 dicembre alle 20 da piazza Castello partirà una fiaccolata per dire “no” al treno veloce.
«Con l'Alta velocità Vicenza non solo si lega alla grande mobilità ferroviaria nazionale ed europea, ma si apre a un'intermodalità sostenibile a cui mai avrebbe potuto accedere con fondi propri», sottolinea il sindaco Achille Variati. Pronta la replica dei comitati: «La delibera va bocciata. Se ci va bene avremo qualche treno in più per Milano con gli stessi tempi di percorrenza che già abbiamo ora. Gli svantaggi saranno tanti: 6 anni di lavori, impatto acustico, consumo di terreno agricolo a est. Penalizzati saranno in particolare i quartieri dei Ferrovieri e della Stanga».
© RIPRODUZIONE RISERVATA Si stringono i tempi sul tracciato di 6 km destinato ad attraversare il capoluogo berico, con l'ampliamento della stazione centrale e la realizzazione di una nuova in Fiera. I cantieri dovrebbero aprire fra 2 anni e chiudere nel 2025. Tutto bene? Macché. I comitati contrari al Tav parlano di «opera devastante» e promettono battaglia. Proprio il 14 dicembre alle 20 da piazza Castello partirà una fiaccolata per dire “no” al treno veloce.
«Con l'Alta velocità Vicenza non solo si lega alla grande mobilità ferroviaria nazionale ed europea, ma si apre a un'intermodalità sostenibile a cui mai avrebbe potuto accedere con fondi propri», sottolinea il sindaco Achille Variati. Pronta la replica dei comitati: «La delibera va bocciata. Se ci va bene avremo qualche treno in più per Milano con gli stessi tempi di percorrenza che già abbiamo ora. Gli svantaggi saranno tanti: 6 anni di lavori, impatto acustico, consumo di terreno agricolo a est. Penalizzati saranno in particolare i quartieri dei Ferrovieri e della Stanga».