I 9 profughi spariti dopo aver gettato
fra i rifiuti gli abiti della Caritas

Mercoledì 23 Dicembre 2015 di Vittorino Bernardi
I 9 profughi spariti dopo aver gettato fra i rifiuti gli abiti della Caritas
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ROANA-THIENE – Hanno gettato nei cassonetti gli abiti ricevuti in dono dalla Caritas, gesto di disprezzo che sta facendo infuriare il popolo del web. È l’ultimo atto di una storia che pare infinita, protagonisti i 9 africani del Gambia arrivati a ottobre all’albergo Tina di Cesuna come richiedenti asilo che hanno già fatto infuriare il governatore Zaia. Sono i giovani gambesi (in età da 20 a 29 anni) che venerdì scorso hanno aggredito due carabinieri di Canove per essere condannati sabato dal tribunale di Vicenza a otto mesi di carcere, con pena sospesa e uscita dal programma di protezione e integrazione.

Richiedenti asilo che da lunedì pomeriggio sono diventati fantasmi, spariti dalla circolazione, per la rabbia anche per il Presidente della Regione Luca Zaia (vedi gazzettino web di ieri). Lunedì i 9 africani uscendo dalla caserma dei carabinieri di via Lavarone a Thiene con il documento di uscita dal programma di accoglienza e integrazione hanno abbandonato nei cassonetti pantaloni, camice, felpe, maglioni e altro: abbigliamento ricevuto in dono dalla cooperativa Ecofficina Educational che ha in gestione i profughi dell’albergo Tina di Cesuna, che ora sono 24.

I 9 gambesi sono: Lamin Bayo (20 anni), Farjari Drammeh (23), Lamin Ceesay (25), Lamin Jobe (23), Kalilu Keita (21), Amadou Kora (20), Ousman Marena (20), Jasong Sowaneh (29) e Yaya Touray (25). Di fatto si tratta di clandestini, ma possono restare in Italia fino a quando non avranno ottenuto risposta dalla commissione di Verona sulla loro richiesta di asilo politico.

Resta da capire come la commissione comunicherà la risposta visto che sono irreperibili.

Ultimo aggiornamento: 11:03