Punto nascite, il trasferimento slitta
di 4 mesi: chiude il 31 dicembre
Moretti e Acerbi: «Serve chiarezza»

Giovedì 18 Agosto 2016 di Vittorino Bernardi
Manifestazione delle mamme pro ospedale San Lorenzo di Valdagno

VALDAGNO - Slitta dal 22 agosto al 31 dicembre la chiusura del punto nascite dell'ospedale San Lorenzo. Per il momento niente trasferimento della maternità all’ospedale di Arzignano: una buona nuova per i residenti nella vallata dell’Agno. Le proteste dei cittadini, appoggiate dalla politica territoriale, hanno prodotto l’effetto di una sospensione del trasferimento, con una proroga di 4 mesi che dovrebbe servire ad analizzare nei dettagli la situazione per confermare o annullare la decisione della Direzione generale dell'Ulss 5 Ovest Vicentino, guidata dal commissario Giovanni Pavesi. Un trasferimento che l’Ulss 5 ha deciso e ora congelato sulla base del decreto 70/2015 del ministro della salute Beatrice Lorenzin che dispone la chiusura dei punti nascite sotto la soglia in termini di sicurezza.

Lo slittamento è stato deciso dal  commissario dopo essersi consultato con i sindaci Giorgio Gentilin di Arzignano e Milena Cecchetto di Montecchio Maggiore, rappresentati dei colleghi della conferenza dei sindaci Ulss 5. Nei prossimi 4 mesi le parti analizzeranno e discuteranno se dal 1. gennaio 2017 trasferire o meno la maternità del San Lorenzo ad Arzignano. 

«Non c'è spazio per cedere ai festeggiamenti – è il commento del sindaco di Valdagno, Giancarlo Acerbi – ma di certo la cosa ci lascia tirare un piccolo sospiro di sollievo. Tuttavia, nessuno ha ritenuto utile darne comunicazione ufficiale a noi sindaci e ancora una volta siamo costretti ad apprendere i fatti dalla stampa. Contiamo sull'interessamento diretto, già peraltro dimostrato, del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, per aprire un confronto a 360 gradi sulla questione e confidiamo su di una presa di posizione forte e chiara della Giunta regionale. Quanto dichiarato dal commissario dell'Ulss 5 sembrerebbe lasciar intendere che nulla è cambiato e che permane l'intenzione di accorpare i due Punti nascite di Valdagno e Arzignano. Sono necessarie risposte chiare. Auspichiamo quindi che la Regione tenga davvero in considerazione i reali bisogni del nostro territorio senza andare contro quanto deciso dalla conferenza dei sindaci e la programmazione regionale che nel piano socio sanitario prevede la complementarietà di Valdagno rispetto a Montecchio».

«La conferma del punto nascite di Valdagno è una vittoria in primis dei cittadini, ma anche del Partito democratico, che li ha affiancati in questa battaglia». Commenta così la capogruppo del Pd in consiglio regionale Alessandra Moretti l'iniziativa dell'Ulss 5, che ha sospeso l'accorpamento del San Lorenzo con l'ospedale di Arzignano, previsto per martedì 23 agosto. «È senza dubbio una buona notizia, all'ospedale di Valdagno deve essere riconosciuta la tipicità montana, mantenendo le funzioni e i reparti, a cominciare da ostetricia - sottolinea -. Zaia in campagna elettorale aveva promesso di non chiudere alcun Punto nascita, specialmente nelle zone di montagna, salvo poi cambiare idea, non rispettando il Piano dei servizi sanitari del 2012. Il Governatore ha parlato di mancanza di 'requisiti e servizi per garantire un parto sicuro', tuttavia non sono mai stati presi provvedimenti per verificare perché, in questi anni, se le strutture si trovavano in tale stato di rischio, siano stati fatti nascere migliaia di bambini». Contro la chiusura c'è stata una forte mobilitazione, oltre 17mila le firme raccolte e a luglio hanno manifestato in piazza più di 7mila persone. «Il pericolo però, in attesa del nuovo ospedale unico di Arzignano e Montecchio, non è comunque svanito: tutto è stato rinviato a fine anno, quando verranno ridiscusse le schede ospedaliere dalla Regione Veneto. Restiamo convinti dell'importanza del punto nascite di Valdagno - conclude Moretti - perciò da settembre a dicembre continueremo a lavorare insieme ai Comuni e ai cittadini per trovare una soluzione che garantisca qualità e sicurezza».

Che comunque non si possa cantare vittoria, anche se il punto nascite di Valdagno è salvo grazie alla mobilitazione dei cittadini e dei sindaci, lo dice Jacopo Berti, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle. «E' un successo dei cittadini – spiega Berti – di cui tutti devono andare fieri. La mobilitazione popolare, supportata dal comitato nato appositamente per salvare il punto nascite, ha ottenuto l’effetto sperato. E i sindaci, forti dell’appoggio dei cittadini, hanno potuto far valere le proprie ragioni. Stavolta hanno vinto tutti e noi del M5S siamo orgogliosi di aver dato una mano». «Attenzione però – avverte il consigliere – la partita non è vinta, stiamo parlando solo della fine del primo tempo.

La decisione sul punto nascite verrà presa alla fine dell’anno, e sarà definitiva. Per questo motivo non possiamo assolutamente abbassare la guardia». 

Intanto la Cgil con Giuliano Ezzelini Storti, responsabile della Camera del lavoro di Valdagno, esprime una certa soddisfazione: «Un doveroso ringraziamento - dice il sindacalista - va rivolto ai cittadini e alle amministrazioni locali, che si sono impegnati e mobilitat. Ora la Regione si metta attorno a un tavolo e decida se vuole dare un futuro all'Ospedale San Lorenzo. La Cgil offrirà sempre supporto e vicinanza alle iniziative che si vorranno intraprendere per dare un futuro certo ai servizi della sanità nella Vallata dell'Agno».



 

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