L’arresto di Cris Caris ha scatenato Alex Cioni del Comitato Prima Noi

Lunedì 22 Febbraio 2016 di Vittorino Bernardi
Ermes Mattielli e Cris Caris

ARSIERO – L’arresto di ieri sera 21 febbraio in flagranza di reato per furto in uno chalet di Nogarole da parte dei  carabinieri di Valdagno di Enzo e Cris Caris, 56 e 31 anni, padre e figlio residenti nel campo nomadi di Santorso, ha scatenato una bufera sui social. Cris Caris è uno dei due ladri (l’altro è Blu Helt) che il 13 giugno 2006 rubarono nel magazzino di Ermes Mattielli, il rottamatore di via Scalini condannato in primo grado il 7 ottobre dal tribunale di Vicenza a 5 anni e 4 mesi di carcere a e un risarcimento di 135 mila euro per duplice tentato omicidio per avere ferito entrambi i nomadi con colpi 12 colpi di una pistola Tanfoglio 9x21. Il rottamatore è morto il 5 novembre per scompensi cardiaci e uno dei due ladri, che attende l’indennizzo, è stato arrestato per furto.

La notizia ha suscitato clamore e il comitato Prima Noi che ha seguito da vicino Ermes Mattielli dal giorno della condanna a quello della morte, non risparmia le critiche nei confronti dello Stato. Il portavoce Alex Cioni è tagliente nel commento. «L’arresto di Cris Caris rappresenta un ulteriore colpo al cuore, perché la sentenza di cui ancora oggi si parla ha nei fatti ribaltato i ruoli elevando i ladri in vittime e l'aggredito in aggressore.

Non sostengo la libertà di sparare, ma bisogna sviluppare le condizioni affinché la legge tuteli concretamente la legittima difesa che deve essere sempre tale quando viene violata la proprietà privata». Continua con ironia Alex Cioni: «Se sono cardiopatico e voglio salire sulle montagne russe so che posso rischiare un infarto e lasciarci le penne e lo stesso deve valere per i delinquenti, perché la prima legittima difesa è di prendere coscienza del rischio cui si può incorrere in conseguenza a un'azione. Se entro in casa di qualcuno per commettere dei reati devo sapere che posso uscirne accoppato».

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