Il sindaco dopo l'arrivo di 20 donne africane quest'estate: «Ora basta»

Venerdì 9 Dicembre 2016 di Roberto Cervellin
A Caldogno è in corso una raccolta firme per un'assemblea sui migranti

CALDOGNO - «Il nostro comune non è più disposto a ospitare richiedenti asilo». Caldogno dice “basta”. Nel centro alle porte di Vicenza sono arrivate 20 donne africane che hanno portato complessivamente a 40 il numero di profughi sul territorio. In pratica quasi uno ogni 300 abitanti. La provincia ne conta oggi oltre 2.500, ma solo la metà dei comuni li ospita. Il prefetto Eugenio Soldà ha più volte invitato i sindaci a collaborare, ma il risultato è che, per ora, ci sono enti pubblici che, come osserva il sindaco di Caldogno Nicola Ferronato, «hanno abbondantemente dato».
 

 

In zona la questione migranti - 20 ospitati in 3 appartamenti privati e gli altri in albergo - è sempre più al centro di dibattiti e proteste. Il 10 e il 17 dicembre in piazza Europa le associazioni “Vicenza ai vicentini” e “Prima noi” raccoglieranno firme per chiedere al primo cittadino un'assemblea pubblica per fare chiarezza sulla situazione. «Siamo disponibili e aperti al confronto», risponde il sindaco, il quale non nasconde il disappunto per la decisione del prefetto di collocare, dall'estate scorsa, 20 straniere all'hotel Marco Polo. «Abbiamo protestato formalmente, visto che non eravano stati informati - conclude - E' stata un'imposizione opposta alla logica dell'accoglienza diffusa e condivisa».

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