MALO – L’amministrazione comunale ha adottato un provvedimento che potrebbe fare scuola sul fronte occupazionale, attraverso un concreto aiuto alle aziende che assumono disoccupati residenti nel Comune di Malo. Per favorire il rientro nel mondo produttivo delle persone disoccupate a causa della crisi e contemporaneamente fornire un contributo alla ripresa economica la giunta del sindaco Paola Lain (eletta lo scorso maggio) ha deciso di pungolare le imprese, offrendo un contributo pari all'addizionale comunale Irpef spettante al Comune sul reddito imponibile lordo del dipendente.
Ciò con due requisiti fondamentali: la residenza del lavoratore sul territorio maladense e l'iscrizione dello stesso alle liste del centro per l'impiego. Ad accedere al contributo saranno le aziende, anche quelle dislocate al di fuori dal territorio Comunale, che saranno tenute a mantenere il contratto di lavoro oggetto dell’incentivo per almeno 6 mesi consecutivi.
Il beneficio spetta per l'anno di assunzione e per i due successivi. Per il sindaco Paola Lain il giudizio è positivo. “È una buona opportunità di assumere da parte delle aziende considerata la presenza di un consistente numero di persone che nel pieno dell’età lavorativa, e pure a pochi anni dalla pensione, non trovano più la loro specifica mansione sul mercato del lavoro”.
Ultimo aggiornamento: 24 Dicembre, 12:00
© RIPRODUZIONE RISERVATA Ciò con due requisiti fondamentali: la residenza del lavoratore sul territorio maladense e l'iscrizione dello stesso alle liste del centro per l'impiego. Ad accedere al contributo saranno le aziende, anche quelle dislocate al di fuori dal territorio Comunale, che saranno tenute a mantenere il contratto di lavoro oggetto dell’incentivo per almeno 6 mesi consecutivi.
Il beneficio spetta per l'anno di assunzione e per i due successivi. Per il sindaco Paola Lain il giudizio è positivo. “È una buona opportunità di assumere da parte delle aziende considerata la presenza di un consistente numero di persone che nel pieno dell’età lavorativa, e pure a pochi anni dalla pensione, non trovano più la loro specifica mansione sul mercato del lavoro”.
