Alessia Dule vince il concorso nazionale Scriviamo a colori

Domenica 30 Ottobre 2016 di Roberto Lazzarato
Valbrenta. Alessia Dule vincitrice concorso nazionale letterario

VALBRENTA - «La nave della salvezza» della studentessa valligiana Alessia Dule ha vinto il primo premio al concorso letterario nazionale «Scrivere a colori». La cerimonia di premiazione si è svolta all’Auditorium Massimo dell’Eur, a Roma, davanti ad un migliaio di partecipanti all’evento promosso dal Centro Astalli, con il patrocinio della Camera dei Deputati. «I ragazzi salveranno il mondo, sono coloro che ci faranno scoprire la nostra umanità, aprendoci il cuore e la mente alla possibilità di un mondo più solidale», è il messaggio scaturito da questo incontro di una moltitudine di ragazzi giunti da ogni parte d’Italia, molti dei quali figli di immigrati che hanno raccontato le loro storie, come nel caso della vincitrice del primo premio nazionale del concorso «Scrivere a colori», Alessia Dule, che ha raccontato la storia di suo padre, fuggito dall’Albania nel 1991 dal porto di Durazzo salendo sulla nave Ilirija, che ricorda la parola albanese i lirë, che significa libero.
 

 

Alessia lo scorso anno frequentava la terza media a Pove del Grappa e in seguito al Progetto Finestre, realizzato in collaborazione con il Centro Astalli di Vicenza, ha avuto l’opportunità di incontrare un richiedente asilo proveniente dal Togo e di partecipare al concorso con un racconto che non serviva inventare, perché «una storia su cui scrivere ce l’avevo dentro casa - ricorda Alessia,-  così un giorno, in macchina mi sono seduta davanti con papà per chiedergli tutti i dettagli». Un racconto con la storia della vita del padre, letto in sala, che ha emozionato l’Auditorium. «Quando mamma ha saputo che avevo vinto mi è venuta a prendere a scuola con un mazzo di fiori e mi sono emozionata tantissimo. Sono corsa alle medie ad informare i miei insegnanti e anche per loro è stata un’emozione forte», racconta Alessia. «La mia migliore amica ed altri compagni hanno appeso uno striscione fuori dalla scuola e la gente per strada mi ferma, si complimenta e vuole leggere il mio racconto. E’ tutto molto bello e mi lusinga, ma allo stesso tempo mi imbarazza».
«Da 10 anni l’Istituto Comprensivo della Valbrenta, al quale appartiene anche la Scuola Media di Pove, porta avanti progetti che favoriscano l'intercultura, il dialogo, l'accoglienza - spiega la prof. Roberta Campana, insegnante di Alessia. - In particolare, considerato che anche nel nostro istituto sono presenti numerosi figli di immigrati, abbiamo aderito al progetto “Finestre” con il Centro Astalli di Vicenza, che prevede lo studio approfondito dei diritti umani e la conoscenza della realtà dei richiedenti asilo con un testimone che racconti la propria storia alle classi».
A premiare i vincitori il presidente del Centro Astalli Camillo Ripamonti e molti altri ospiti illustri. Con Alessia, che ora frequenta il liceo scientifico e sogna di fare il medico, era presente a Roma una rappresentanza dei suoi ex-compagni di classe con i docenti delle medie e la vicepreside Olimpia Gobbo, «per confermare nella storia di Alessia e in quella di molti altri ragazzi, figli di immigrati, che le possibilità possono esserci per tutti se insieme si è disposti a riconoscere ad ogni essere umano il diritto ad un futuro di speranza». 

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