Pfas in Veneto, scontro sulle cure. Il ministro: plasmaferesi sconsigliata

«Il ricorso alla plasmaferesi è fortemente sconsigliato» ed essendo «una terapia altamente invasiva la Regione prima di sottoporre le persone a tale trattamento avrebbe dovuto procedere ad una preventiva sperimentazione». Se ne esce così il ministro Beatrice Lorenzin, durante il question time di ieri in Parlamento, rispondendo a un'interrogazione dei parlamentari veneti sulle attività della Regione in merito alla contaminazione da Pfas nel triangolo Vicenza, Verona e Padova. Peccato che la Regione Veneto abbia già sottoposto 109 giovani, tra i 14 e i 25 anni, alla plasmaferesi per la disintossicazione del sangue dalla presenza di Pfas. Un intervento deliberato dalla Regione lo scorso 12 giugno e del quale è stato preventivamente informato il ministero della Salute, il 4 luglio, con una lettera a firma del direttore generale del settore sanità Domenico Mantoan.

L'ATTACCO
Nella lettera il ministero veniva informato che la Regione avrebbe iniziato a trattare i pazienti con la plasmaferesi. Quindi se davvero la plasmaferesi non si doveva fare, il ministero aveva il tempo di avvisare la Regione Veneto. L'intervento del ministro Beatrice Lorenzin fatto ieri, con percorsi già conclusi o ad uno stadio avanzato, risulta alla Regione a dir poco tardivo. Specie se raffrontato alle espressioni forti usate ieri dal ministro: «Non risultano evidenze scientifiche né specifiche raccomandazioni in ordine alla possibilità di rimuovere i Pfas attraverso l'uso della plasmaferesi - ha detto - anzi, le più recenti linee guida in materia non includono detti contaminanti tra gli agenti che possono essere rimossi con tale tecnica. Il ministero della Salute e l'Istituto superiore di sanità non sono mai stai formalmente interessati dalla Regione Veneto circa l'utilizzo di questa terapia»...