Miteni al contrattacco: «Il 99% dei Pfas non è nostro»

Martedì 10 Aprile 2018
Miteni al contrattacco: «Il 99% dei Pfas non è nostro»
2
TRISSINO (VICENZA) - Torna a rinfocolarsi lo scontro sui valori di Pfas. Ieri l'azienda al centro delle accuse per la vicenda dell'inquinamento da composti perfluoroalchilici ha voluto registrare un punto a proprio favore, esaminando i dati appena pubblicati da Arpav sulla presenza dei contaminanti nel 2017 nel collettore Arica, che raccoglie gli scarichi depurati dei cinque impianti pubblici di Arzignano, Montebello Vicentino, Montecchio Maggiore, Trissino e Lonigo. «Dimostrano una costante presenza di queste sostanze in concentrazioni anche centinaia di volte più elevate rispetto al contributo di Miteni», ha sottolineato la stessa ditta in una nota. 

I DATI
Miteni ha smesso di produrre i composti a catena lunga sette anni fa, ma a quanto pare ma queste sostanze continuano a essere presenti negli scarichi di Arica: 27 nanogrammi per litro di Pfos e 43 nanogrammi per litro di Pfoa. «Se si considerano tutti i Pfas fa notare l'impresa lo scarico Arica misura 692,5 nanogrammi per litro e il contributo totale di Miteni è dello 0,89% con 5,98 nanogrammi per litro. Questi dati dimostrano che Miteni è nei fatti del tutto marginale nella diffusione di Pfas. Anche per i Pfas a catena corta, che Miteni pur produce, il dato è chiarissimo: al collettore Arica Pfba e Pfbs, le due molecole C4 (a catena corta, ndr.), la concentrazione è di 297,5 nanogrammi per litro e Miteni contribuisce per il 1,9% con 5,6 nanogrammi per litro». La società riporta alla memoria la sentenza dello scorso anno con cui il Tribunale superiore delle acque pubbliche aveva identificato gli utilizzatori dei Pfas come fonte del problema, «indicando un cronoprogramma interamente orientato a intervenire su queste aziende». Di qui l'attacco: «A fronte di queste evidenze, appare paradossale vi sia ancora oggi chi ritiene Miteni il problema. I fatti dicono che è l'unica azienda del territorio che sta togliendo Pfas dall'ambiente con la bonifica e la depurazione a fronte di numerose imprese che li utilizzano e che sulla base dei dati ora divenuti ufficiali rappresentano oltre il 99% della fonte di contaminazione».

L'INCONTRO
Intanto continua la mobilitazione di Comuni e comitati. Ieri sera a Sarego anche Arpav è intervenuta a relazionare in merito al processo di bonifica della Miteni e sullo stato di emergenza connesso ai fondi. Sono stati inoltre discussi i risultati dello screening sanitario in corso, gli esiti dei filtraggi dell'acqua erogata dalle condotte della zona rossa e l'avanzamento dei progetti per i nuovi allacciamenti. 
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci