«Merica Merica, basta de miseria»
L'emigrazione in Brasile dal vicentino

Giovedì 17 Maggio 2018 di Roberto Lazzarato
Valbrenta, Storia dell'emigrazione veneta
VALBRENTA. Tre milioni di veneti tra il 1876 e il 1976 lasciarono l’Italia con la valigia di cartone per cercare lavoro all’estero. Le drammatiche vicende legate all’emigrazione in America Latina, in particolare di migliaia di persone del territorio bassanese e della Valbrenta, saranno raccontate nell’incontro «Valbrenta in Merica», promosso dalla biblioteca di Valstagna e i Musei Canal di Brenta, in collaborazione con il Comitato per la Storia di Bassano e il gruppo culturale Le Arti Per Via, con la presentazione di Flavio Reffo, venerdì 18, ore 20.45, in saletta Brotto, a Valstagna.
L’epopea degli emigrati che lasciarono la loro terra per recarsi in Brasile alla fine dell’800 e all’inizio del ‘900 è raccontata nel volume «Merica, Merica, Merica - Basta de miseria», che sarà presentato dallo stesso autore Franco Rebellato. Una moltitudine che varcò l’oceano cercando fortuna in particolare in Brasile, negli stati del sud (Spirito Santo, Paranà, Santa Catarina, Rio Grande Do Sul), dove tra mille traversie diedero vita ad una comunità legata alle proprie radici, fondando poi, grazie all’intervento del missionario bassanese, padre Pietro Colbachini, nuove città spesso con i nomi delle località di provenienza, fra le quali Nova Bassano.

Sugli avvenimenti successivi a cavallo della seconda guerra mondiale cercherà di far luce Catia Dal Molin con il libro «Ti tasi sempre, ti parli mai», che raccoglie una serie di ricerche condotte da storici veneto-brasiliani del Rio Grande Do Sul, fra i quali la stessa autrice, per riscoprire una pagina di storia, spesso drammatica e dolorosa, poco raccontata.
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