La storia della lavorazione della carta lungo il Brenta dal Trentino a Venezia

Venerdì 4 Maggio 2018 di Roberto Lazzarato
Valbrenta-Fornace Solagna
VALBRENTA. La storia della lavorazione della carta lungo il fiume Brenta dal Trentino a Venezia. Sabato 5, alle 18, presso la sede della Arbos, a Solagna, sarà presentato «Interactive paper surface-La carta e il territorio», un racconto tra Venezia e il Trentino lungo la valle del Brenta, in collaborazione con la Regione Veneto e la Fondazione Università Ca’ Foscari.

Si tratta di un dispositivo interattivo creato dall’artista Andrea Santini di Ubik, per il progetto «Mimesis. Trasmettere immagini artistiche di impresa», sviluppato nel contesto del bando della Regione del Veneto V.A.L.O.R.E. curato dalla ricercatrice Elena Nena Agosti ed il prof. Fabrizio Panozzo.

Grazie a dei sensori, il dispositivo rende interattiva la superfice della carta, così sfiorando le località evidenziate sulla mappa si attiva una voce narrante che racconta la storia della lavorazione della carta e della stampa lungo 'La Brenta', da Castel Tesino a Venezia, passando per la Valbrenta, dove ha sede la Arbos-Italian eco design, che festeggia i 30 anni di attività. Seguendo il percorso del fiume, una virtuale linea storica ci conduce dalle stampe dei Remondini agli originali prodotti in carta e cuoio riciclato che caratterizzano la produzione della ditta di Solagna.

Sarà anche l’occasione per assistere alla proiezione open-air, sulla ciminiera della vecchia fornace, del video «La Valle dei Remondini-Passato e futuro della carta lungo la Brenta».

La prima cartiera sorse in Valbrenta nel 1630, presso il ponte di Oliero, ad opera dei nobili veneziani Cappello e all'inizio del '700 se ne aggiunse un'altra, a Roncobello, a nord di Valstagna. La grande cartiera Tiepolo-Remondini, verso la fine del '700, favorì il decollo dell'attività tipografica e calcografica, oltre alla produzione di carte speciali e da gioco, portando l'intero comparto ad occupare un migliaio di persone. Le cartiere venete rimasero in auge fino al 1848, nonostante le turbolenze politiche e belliche del periodo e la Cappello passò ai Parolini di Bassano. Ad Oliero, da qualche anno, è stato inaugurato il Museo delle cartiere.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci