Fiction Rai, così ha lavorato il casting: e il ristoratore diventa professore

Giovedì 13 Aprile 2017 di Maria Elena Mancuso
Foto di gruppo per attori e comparse locali, sul set della fiction Rai ''Di padre in figlia''. Con loro, a destra, Mira Topcieva Pozzato, responsabile e coordinatrice del casting veneto.
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SANDRIGO - Ormai ci siamo. Dopo mesi di attesa, martedì 18 aprile, va finalmente in onda, in prima serata su Rai Uno, la fiction “Di padre in figlia”. Lo sceneggiato in quattro puntate ambientato a Bassano che, durante le riprese nell’autunno del 2015, ha fatto tappa anche a Marostica, Schiavon, Breganze, Costabissara, Montegalda, Paderno del Grappa e Padova.

Grande attesa, dicevamo quindi, e una buona dose di curiosità per questa fiction che promette di essere un accattivante biglietto da visita per tutto il territorio. Nel cast, oltre ad Alessandro Boni e Cristiana Capotondi, anche Stefania Rocca, Matilde Gioli, Alessandro Roja e la nostra Francesca Cavallin. Ma, ad arricchire la compagnia e far crescere l’interesse, sono soprattutto gli attori e le tante comparse locali che hanno preso parte alla fiction.
«Innanzitutto i nove giovanissimi protagonisti che hanno interpretato i figli di Boni e della Rocca nelle varie fasi di crescita. E poi circa cinquanta attori in medi e piccoli ruoli, oltre alle 900 comparse che hanno animato le scene con abiti d’epoca e acconciature vintage».

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A raccontare i numeri, i volti e i curiosi retroscena che hanno trasformato per un paio di mesi Bassano e dintorni in una piccola Cinecittà, Mira Topcieva Pozzato, titolare insieme al marito Alessandro Pozzato del Centro Mira project di Sandrigo, responsabile dei casting per il Veneto. «È stato un lavoro lungo e impegnativo», ricorda Mira. «Oltre che per la ricerca degli attori, anche per i tanti tecnici che sono stati ingaggiati sul luogo. Scenografi, sarti, elettricisti e tanti altri professionisti che hanno collaborato con la troupe romana alla realizzazione della fiction».

«I primi casting sono stati fatti in giugno. Una fase preliminare, basata sulle indicazioni che la produzione ci aveva dato in merito all’ambientazione e all’intreccio della storia. Facce adatte ai tempi, quindi, senza strani tagli di capelli, piercing o tatuaggi a vista. E poi i bambini, di diverse fasce di età, somiglianti tra loro e credibili come “versioni più giovani” degli attori del cast. Un lavoraccio, insomma. Durante il quale abbiamo però selezionato nove piccoli, localissimi e talentuosi protagonisti: Jacopo Missana, Vittoria De Paoli, Nicola Sartori, Eleonora Errandi, Francesca Masini, Michelle Corrà, Nicola Baggio, Alessia Bacciga e Rebecca Carolo».

«A riesaminare tutto, è stato però in seguito proprio il regista Riccardo Milani. Esigente e scrupoloso, è toccata a lui la decisione finale anche sull’ultima delle comparse. Parte dei ruoli minori, tra l’altro, sono stati assegnati da Milani durante le riprese stesse, ogni volta che incontrava una persona che pensava potesse essere adatta. Così è successo, ad esempio, con Roberto Astuni, presidente degli albergatori bassanesi e referente di Vicenza film commission, che ha interpretato uno dei professori della Capotondi alla maturità. O con i fratelli Jacopo e Andrea Poli che, durante le riprese nei loro stabilimenti, hanno vestito i panni di due operai della “Distilleria Franza”. E così è successo anche a mio marito Alessandro, già impegnato sul set come coach linguistico, a cui Milani ha “affibbiato” il ruolo del barista amico di Boni».

Un altro impegno importante che abbiamo dovuto affrontare, di esclusiva competenza di mio marito Alessandro, è stato infine l’aspetto legato al linguaggio. Innanzitutto individuare l’esatto mix d’italiano e dialetto che fosse credibile e allo stesso tempo comprensibile a tutti. E poi insegnare agli attori la giusta cadenza. Attività nella quale, a sentire mio marito, la Capotondi si è rivelata una delle allieve migliori».
 
Lezioni di cui non avrà certo avuto bisogno Francesca Cavallin, bassanese di nascita, che si è più volte dichiarata entusiasta dell’opportunità di lavorare nei luoghi della sua infanzia. Tanto entusiasta che, voci di corridoio dicono, Francesca avrebbe in programma, a breve, una visita a sorpresa nella sua città. Magari, perché no, proprio in occasione della proiezione pubblica della prima puntata, che le istituzioni hanno organizzato per martedì prossimo, nella sala cinema Da Ponte del centro giovanile.

Ultimo aggiornamento: 14 Aprile, 16:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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