Pietre d'inciampo per i deportati nei lager, no della giunta: è bufera

Mercoledì 27 Novembre 2019
Pietre d'inciampo per i deportati nei lager, no della giunta: è bufera
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SCHIO (VICENZA) - Diventa un caso politico il 'no' del Consiglio comunale di Schio a una mozione presentata dal Pd per il posizionamento di pietre d'inciampo dove risiedevano i deportati della città morti nei lager. La motivazione è che iniziative del genere «rischiano di portare di nuovo odio e divisioni». «Lasciamo che le vittime - esorta la maggioranza - riposino in pace». Renzo Sella, dello stesso gruppo consiliare, aggiunge: «come possiamo pensare di ricordare solamente qualcuno, a discapito di altri?».

La mozione, che voleva ricordare le 14 vittime subite dalla città, è stata respinta nell'aula consiliare dalla maggioranza, con l'astensione della Lega. Per la sen. Daniela Sbrollini di Italia Viva «a Schio è stata scritta una brutta pagina. La bocciatura non trova giustificazioni». Secondo la parlamentare, «proprio per occuparsi degli sclediensi, Schio deve avere il coraggio di ricordare. Chi perde la memoria perde il suo futuro».

Stefano Fracasso, capogruppo dem in Regione Veneto, sottolinea che «la maggioranza ha bocciato la dignità della città.
Proprio a Schio, dove un lungo e paziente processo di riconciliazione della memoria ha dato buoni frutti». E sulla mozione bocciata dal comune vicentino interviene anche il deputato del Pd Emanuele Fiano: «Ditemi che non è vero. Il Comune di # Schio dice no alle pietre d'inciampo perché divisive
» scrive su Fb. Per il parlamentare dem sono, appunto, "cose da non credere".
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