Intrappolata nella vasca idromassaggio: è morta Sofia Bernkopf

Giovedì 18 Luglio 2019
Intrappolata nella vasca idromassaggio: è morta Sofia Bernkopf
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VICENZA - Sofia Bernkopf non ce l'ha fatta, ha lottato, ma la bambina di 12 anni, figlia del noto dentista vicentino Edoardo Bernkopf, è spirata alle 16 di ieri dopo essere rimasta coinvolta in un tremendo incidente sabato 14 luglio in Versilia, a Marina di Pietrasanta. La ragazzina era in vacanza con la famiglia quando è rimasta intrappolata nella vasca idromassaggio dello stabilimento Texas. Immediati i soccorsi dei bagnanti e delle persone che erano con lei, la bambina è stata poi ricoverana nell'ospedale di Massa, ma nonostante gli sforzi dei medici è morta dopo quattro giorni. La bimba lascia il papà Edoardo e la mamma Vanna, oltre al fratello Tommaso e alle soreplle Giulia e Vittoria.


I genitori hanno autorizzato l'espianto degli organi della figlia, ma la procura ha acconsentito solo al prelievo delle cornee.

Nell'inchiesta avviata dalla procura di Lucca sei persone sono stati iscritte nel registro degli indagati per lesioni colpose. Gli avvisi di garanzia sono stati notificati ai sei indagati, che sono i titolari dello stabilimento balneare e alcuni assistenti ai bagnanti, nel corso del sopralluogo effettuato dal sostituto procuratore di Lucca Salvatore Giannino, titolare dell'inchiesta, insieme al personale della capitaneria di porto di Viareggio (Lucca) e a consulenti informatici e ingegneri specialisti nel settore idraulico, per approfondire la dinamica di quanto accaduto. Gli accertamenti hanno riguardato prevalentemente l'area della piscina, già oggetto di sequestro, per acquisire informazioni sul funzionamento delle vasche, del sistema di registrazione delle telecamere, anch'esse già oggetto di sequestro, e sulle procedure di sicurezza e di emergenza che si sarebbero dovute adottare nella fattispecie, valutate anche sotto l'aspetto dei compiti e delle responsabilità derivanti dall'organigramma della struttura.

Omicidio colposo. L'inchiesta condotta dalla Capitaneria di Porto di Viareggio è coordinata dal pm della procura di Lucca Salvatore Giannino: l'ipotesi di reato dopo la morte della 12enne non è più lesioni colpose gravissime ma omicidio colposo. Le indagini cercano di appurare la cause dell'incidente e soprattutto una conferma sull'ipotesi che i capelli della bambina possano essere rimasti impigliati nel bocchettone della piscina trattenendola sott'acqua e provocando l'asfissia che poi ha provocato l'arresto cardiaco.   

 
Ultimo aggiornamento: 15:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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