Grande Guerra e profugato, premi
agli autori di iniziative del ricordo

Martedì 29 Dicembre 2015 di Roberto Lazzarato
Premiati San Nazario
SAN NAZARIO - Iniziative nel centenario della Grande Guerra, del profugato e la premiazione di alcune persone che si sono distinte in vari ambiti hanno monopolizzato l’ultima seduta del consiglio comunale. Numerosi gli appuntamenti programmati “per ricordare il tragico evento bellico che ha segnato in tutti i sensi la storia del nostro paese e della Valbrenta - ha ricordato il sindaco Ermando Bombieri. - La nostra gente, dopo Caporetto, è stata costretta ad abbandonare le proprie case per intraprendere la dolorosa strada del profugato verso mete sconosciute per lunghi anni”.

Fra le tante iniziative, è prevista la rappresentazione teatrale “La perla del Brenta”, del registra Roberto Frison, con riferimenti a storie realmente vissute, fra le quali quella di Sofia Negrello, deceduta in seguito a malattia contratta durante il profugato e del corridore di Vallonara, poi diventato campione, Alfredo Fortunato Dinale. Per ricordare il sacrificio di molti soldati del sud, che hanno combattuto e sono morti nelle nostre montagne, sarà ospitato un coro pugliese. E’ in programma, inoltre, la cerimonia ufficiale di gemellaggio con Trinitapoli, cittadina dove centinaia di sannazaresi furono ospitati durante il profugato.

In ricordo del centenario della Grande Guerra anche le premiazioni dei cittadini benemeriti. Un riconoscimento è stato assegnato all’associazione “La Carrozza Matta” che, oltre a valorizzare con i treni a vapore la Valle del Brenta, ricordando come la ferrovia con il suo arrivo abbia cambiato la nostra storia anche in termini economici, è stata protagonista, lo scorso maggio, dell’importante evento per ricordare il centenario che ha interessato l’intera regione Veneto”.

Marco Mocellin, brillante studente vincitore con la poesia “L’esistenza” del concorso Città di Conegliano, under 18, nella quale “mette in evidenza la sofferenza patita dalle genti e soprattutto l’inutilità delle guerre”.

Infine due giovani, Anna e Davide Zen, che “con grande generosità, sotto la guida del papà Claudio, si sono dedicati al restauro di cippi, lapidi e monumenti nel capoluogo, a Ponte San Lorenzo, Ca’ Tasson, Col Moschin, Col Avverto, nel cimitero austro-ungarico di Cima Grappa, facendo rinascere l’anima dei soldati che in essi sono ricordati”.
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