Pedemontana, Zaia insedia la nuova task force: coordina Bramezza.
«Tratto bassanese pronto nel 2018»

Giovedì 19 Gennaio 2017
Luca Zaia e Ilaria Bramezza
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VENEZIA - Il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha nominato una task force per la superstrada Pedemontana veneta con il compito di supportare la Regione del Veneto nelle funzioni di concedente, stazione appaltante, alta vigilanza e supporto tecnico per il completamento dell'arteria a pagamento che con i suoi i 95 chilometri di tracciato, 16 caselli e i 35 comuni coinvolti, è la più grande opera pubblica attualmente cantierata in Italia. Il coordinamento è stato affidato a Ilaria Bramezza, segretario generale della programmazione della Giunta regionale del Veneto; il commissario Autorità vigilante è l'avvocato dello Stato, Marco Corsini, specializzato in contrattualistica pubblica, dipendente di ruolo dell'Avvocatura Generale dello Stato, che opererà a titolo gratuito; i compiti di carattere tecnico sono stati attribuiti a Elisabetta Pellegrini, ingegnere direttore generale della Provincia di Verona e dal prossimo primo febbraio nuovo dirigente regionale; responsabile unico del procedimento (Rup) è Giuseppe Fasiol, l'ingegnere responsabile della direzione regionale infrastrutture e trasporti.

«Arteria fondamentale per la viabilità regionale - ha precisato Zaia - che, se verrà definito entro la prossima estate il closing finanziario di un miliardo e mezzo, sarà ultimata e aperta al traffico entro tre anni, cioè entro il 2020. Il primo tratto, quello tra Breganze e Bassano del Grappa, sarà già percorribile nel 2018. Intanto, sia chiaro, i cantieri sono aperti e operativi». La nuova Direzione della Struttura di Progetto «Superstrada Pedemontana Veneta», con sede a Venezia, è stata costituita con una deliberazione illustrata dal presidente Zaia, dal vicepresidente Gianluca Forcolin, nella veste di assessore al personale e dall'assessore alle infrastrutture e trasporti, Elisa De Berti.

Zaia ha avuto innanzi tutto parole di ringraziamento per Silvano Vernizzi, che ha svestito i panni del commissario straordinario alla fine del 2016, dopo che i ministeri competenti avevano deciso non vi fossero più esigenze di gestione commissariale di protezione civile per le opere infrastrutturali. «Abbiamo voluto affidarci a un gruppo di professionisti di alto profilo giuridico, tecnico e amministrativo - ha sottolineato Zaia, riconoscendo anche l'ottimo rapporto di collaborazione con il ministro delle infrastrutture e trasporti, Graziano Delrio su questo fronte - perché vogliamo una struttura molto performante, chiamata a gestire una delle fasi più delicate dal punto di vista finanziario. Ma anche perché abbiamo a cuore i tremila soggetti espropriati che attendono di ricevere 200 dei 340 milioni totali di euro di indennizzo previsti, risorse preziose da distribuire in quei territori che hanno subito enormi danni conseguenti al tracollo della Popolare di Vicenza e di Veneto Banca».

«Quest'opera deve essere seguita con molta attenzione anche per quanto concerne i rapporti con il territorio - ha detto l'assessore De Berti -.

I cittadini interessati dagli espropri, gli amministratori locali e la popolazione residente nei territori attraversati dal tracciato, hanno bisogno di certezze sui tempi e le modalità di realizzazione dell'intervento, sul pagamento delle indennità, sullo sviluppo dei cantieri, ecc. Non stiamo parlando di un'opera marginale, ma di una infrastruttura che inciderà fortemente sul futuro economico, e non solo, dell'intera area pedemontana veneta».

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