S. Benedetto, Stefani denuncia Ater
e Comune: «Rispettare convenzioni»

Martedì 16 Febbraio 2016
Giuliano Stefani

MAROSTICA - (Cs) Gli hanno "sequestrato" parte dello stipendio, a livello giudiziario sta sempre aspettando novità positive ma finora si è preso solo delle docce gelate. La situazione è piuttosto difficile, ma lui è certo che la giustizia prima o poi gli darà soddisfazione. Giuliano Stefani a 73 anni non demorde nella sua battaglia ormai quindicennale per il caso del quartiere San Benedetto. E stavolta è andato a trovare i carabinieri, per rilasciare una denuncia querela. Chiamando il Comune di Marostica e il sindaco pro tempore, l'attuale naturalmente è Marica Dalla Valle, oltre ad Ater, a saldare conti sempre in sospeso.

La vicenda è annosa e riguarda gli ormai celebri costi di manutenzione delle aree verdi e delle fognature addossati ai residenti del quartiere costruito dallo Iacp oggi Ater, mentre loro sostengono che per accordi e norme pregresse non devono pagare quei conti. Il contenzioso prosegue da anni, le carte si ammucchiano, conti e parcelle pure. La sentenza di revocazione è andata male, in appello furono date per buone prove manifestamente "tarocche", sostenevano i ricorrenti, però i giudici si sono limitati a osservare che burocraticamente non potevano far nulla. C'è però una cosa che in questi anni non è stata oggetto di considerazioni dei giudici, osserva Stefani, e cioè le famose convenzioni alla base dei rapporti residenti-quartiere-comune.

L'ex sindacalista così, impugnando una lettera del suo legale mai evasa dal Comune, torna sull'argomento e ricorda, nella sua denuncia ai carabinieri, che la convenzione del dicembre 1988 dice che "l'area di pertinenza dei fabbricati scoperta dovrà essere sistemata e mantenuta a cura e spese dell'istituto e rimarrà in uso a servizio degli edifici per tutta la durata del diritto di superficie".  Poi nel '93 altra convenzione, con l'allora sindaco Bonotto e il presidente di quartiere Cogo, per cui si attivava la manutenzione a cura del quartiere non potendo il Comune provvedervi. «Ater e comune si sono sempre sottratti a queste disposizioni» dichiara Stefani, mentre sia Ater, negli anni, e il sindaco Bertazzo nel 2002, facevano sapere che la manutenzione era obbligo dei superficiari. Stesse posizioni poi fatte proprie dalle amministrazione successive e dalla commissaria pro tempore Renata Carletti, alla caduta di Gianni Scettro da primo cittadino. Quindi ci fu la lettera dell'avvocato Gheno del giugno 2013, che chiedeva una risposta entro dieci giorni al Comune, mai giunta, con richiesta di rimborso di tutte le spese sostenute dall'inizio del contenzioso. Quindi, ora, querela e riserva di costituzione parte civile. La "guerra" prosegue perché le convenzioni, così dice Stefani, che non lesina parole negative verso amministratori e oppositori che siedono in consiglio comunale, sono tuttora in vigore...

Ultimo aggiornamento: 14:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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