Parisi visita la Wilier, tra bici gioiello
e il futuro politico: stilettata a Salvini

Venerdì 11 Novembre 2016 di Claudio Strati
Stefano Parisi con Andrea Gastaldello nel reparto assemblaggio di Wilier Triestina

ROSSANO VENETO - Il "nuovo" centrodestra parte anche dalle imprese innovative del Nordest. Così almeno la pensa Stefano Parisi, che nel suo mini tour nel Veneto è approdato anche alla Wilier Triestina di Rossano Veneto, marchio storico e attualissimo della bicicletta, dove ad accoglierlo ha trovato due dei titolari, i fratelli Andrea e Michele Gastaldello, e la sindaca Morena Martini. Un gioiello con 45 dipendenti e quasi un migliaio di addetti nell'indotto, 50 milioni di fatturato, 80% di export, tornato anche a sponsorizzare una squadra professionistica che porta il glorioso nome e che quest'anno avrà vicino il logo di un nuovo partner tecnico, informa Andrea Gastaldello.
 

 

Ha scelto aziende che pensa "collaterali" al suo pensiero o solo che brillano per il loro know how? Parisi, che Berlusconi vorrebbe a trainare la nuova coalizione "moderata", opta per la seconda ipotesi. Dopo la trevigiana Texer, tecnologicemente avanzata nell'automotive, eccolo nel paese "dei schei" a visitare la Wilier perché, spiega, oltre ad essere un gioiellino tecnologico fa anche biciclette, che nel suo cuore occupano un certo spazio. «Ne ho due, una a Milano e l'altra a Roma, una vecchia De Rosa - racconta - e comunque di recente ho fatto 90 chilometri in bici nel deserto del Negev, in Israele». 

Nel reparto assemblaggio della Wilier, dove i dipendenti rigorosamente in divisa aziendale stanno montando modelli del valore da 3 mila euro in su, Stefano Parisi osserva curioso, chiede informazioni sui cambi Campagnolo e Shimano, ascolta le novità dei motorini guidati via cavo o senza fili che aiutano la pedalata delle mountain bike amatoriali. Poi una veloce capatina nella sala museo dove i pezzi forti sono le bici di Pantani e la prima storica bicicletta con il cambio, ideato dalla vicentina Campagnolo.

C'è anche spazio per qualche rapida domanda. Lei fa il suo mini tour partendo dalle realtà "local", ma gli avvenimenti mondiali potranno darvi una mano? La vittoria di Trump ad esempio? «Quanto accaduto negli Usa è la conferma che la sinistra oggi non sa leggere la realtà della società - è la risposta con aplomb di Parisi -, Renzi ha con sé Confindustria e i banchieri ma non la gente normale e i ceti deboli». Un esponente della vostra coalizione che si candida a farne il leader, Salvini, dice che dopo il ciclone Trump basterà aspettare un po' e poi anche in Italia il ritorno del centrodestra sarà maturo... «Io credo che a guidare il centrodestra ci vorrà una persona non estremista. Sono venuto nel Veneto a dirlo». Serve un moderato? «Quella è una parola che non mi piace.
Io ad esempio sono tutt'altro che moderato».

Ultimo aggiornamento: 13 Novembre, 09:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA