Attacco ai garage nella notte: razziate
una Bmw, attrezzi, computer e bici

ROSSANO VENETO - E' stata una notte di razzie a Rossano, con la sparizione di automobili e altri beni. Su facebook si moltiplicano le segnalazioni allarmate, condite perfino da appelli ad armarsi e farsi giustizia da sè. Una potente Bmw X5 è stata portata via, si legge, in via San Zenone, dopo aver forzato il basculante del garage in cui era custodita.
Chi fa l'appello sui social indica anche il numero di targa, chiedendo di segnalare semmai la presenza dell'auto (se non già smontata e spedita all'estero, scrive l'autrice del post) in zona e chiamando i carabinieri.

I portoni dei garage violati


Altro tam tam e altra segnalazione, sempre riferita alla notte appena trascorsa, per un'incursione ladresca in via Ramon. Pare che i due episodi si possano collegare, perchè nel mirino ci sono sempre dei garage. In una palazzina della via sono stati scassinate le aperture di cinque dei dodici box auto del condominio e sono stati portati via abbigliamento, attrezzature, computer, bicicletta e, anche qui, un'auto, secondo quanto di riferisce un testimone che è stato anche tra i derubati.

Le foto dei basculanti dei box auto sono eloquenti: tutti tagliati e aperti come scatole di sardine. Con notevoli danni, oltre alla beffa dei furti in serie.

Il sindaco Morena Martini è preoccupata: "La gente è giustamente allarmata, tra l' altro in quella zona abito anch'io e di certo è un po' isolata. Ma le forze dell'ordine hanno aumentato le pattuglie e non c'è una specificità di Rossano, nel senso che gli stessi carabinieri mi dicono che la media è la stessa qui e negli altri paesi. Non bisogna però ricorrere alla disperazione di armarsi perché può essere estremamente pericoloso per noi stessi. Dobbiamo vigilare e chiamare subito le forze dell'ordine. Prossimamente faremo delle serate con i carabinieri per dare alla popolazione indicazioni e suggerimenti su come comportarsi".

I ladri si sono dimostrati temerari, agggiunge la Martini, visto che in via Ramon avevano anche una sola via di fuga: "A poche centinaia di metri c'è la provincia di Treviso e forse si sentono forti di potersi dileguare in fretta nelle campagne".