La Grande Guerra e il profugato
nel presepio vivente / Foto e filmato

SOLAGNA - La ricorrenza della Madonna Immacolata, il profugato che ha lasciato un segno indelebile sulla popolazione di Solagna e dell’intera Valbrenta, il centenario della Grande Guerra, questi i riferimenti che hanno ispirato la rappresentazione, nel centro storico del paese, del presepe vivente presentato durante i tradizionali festeggiamenti dell’8 dicembre. Dopo l’edizione dello scorso anno della “Madonna dell’Attesa”, con zampognari e figuranti in costume, quest’anno grazie alla sinergia tra le autrici dei testi Alessandra Bellò e Anna Andolfatto, il coordinamento di Luigi Ferro e la collaborazione dell’amministrazione comunale, pro loco e parrocchia, e i costumi messi a disposizione dalle associazioni locali, è stato proposto un presepe vivente ambientato all’epoca della Grande Guerra e con riferimento a fatti che hanno realmente coinvolto all’epoca l’intera popolazione di Solagn, paese ai piedi del Grappa.

Il video: Maria, Giuseppe e i bagliori della guerra


Sotto i sinistri bagliori della guerra in corso, con la gente costretta a lasciare le proprie case per terre sconosciute, commovente l’incontro della Madonna e San Giuseppe con i nostrani Maria e Bepi (Giuseppe) in fuga, entrambe le Marie incinte, angosciate da quanto sta succedendo attorno e timorose per l’incerto futuro. Una rappresentazione della durata di circa venti minuti, che è stata ripetuta ad intervalli per tutto il pomeriggio, con l’intervento di una ventina di figuranti, fra i quali quattro bambini ed uno zampognaro.

Madonna fredda: sagra, processione, presepe


A dare il volto alla Madonna è stata Elena Moro e a San Giuseppe Filippo Vanzo. La Maria di Solagna è stata interpretata da Giulia Battocchio e i panni di Bepi sono stati indossati da Giacomo Bianchin, con narratore Pasquale Caprioli.
Il presepio vivente sarà riproposto anche il prossimo anno con l’evoluzione del filo conduttore della storia rappresentata nelle precedenti manifestazioni.