Ottomila firme nel... cestino. Ciclovia asfaltata sul sentiero, si parte

Mercoledì 25 Gennaio 2017
Una foto scattata da Michele Zampierin
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BASSANO - (Cs) La trasferta a Venezia degli amministratori valligiani, salutata da Luca Ferrazoli su facebook con un post romantico: «Trasferta nella città piu' bella del mondo con un clima primaverile... Ecco, prendi il treno di ritorno con un po' di tristezza» si è chiusa, dopo il summit con i vertici regionali, in un nulla di fatto. Ovvero la ciclopista lungo il Brenta combacerà, allargherà, asfalterà (in parte) il sentiero del Brenta che il comitato indaffarato a raccogliere ottomila firme e poi a consegnarle al governatore Zaia ha cercato di salvaguardare con la sua azione, trovando proprio in Regione una "sponda" nell'assessora Elena Donazzan per delle possibili modifiche che preservassero il percorso pedonale nella sua unicità bucolica. Ma non si sono trovati punti d'intesa e la proposta di Ferazzoli di ridurre l'impatto, in misure e materiali ma senza variazioni di percorso, non è stata abbastanza.

L'ambiente lungo il sentiero fluviale (foto M. Zampierin da fb)

 

Quindi si va avanti a tappe programmate. Entro il 30 gennaio l'appalto, lavori al via il 15 febbraio. Tutto come è stato previsto, senza alcuna modifica. Lo spostamento di pochi metri del tratto lungo meno di due chilometri non è considerato possibile perché stravolgerebbe il piano tecnico su cui si basa l'opera. La stessa cosa si disse qualche mese fa quando l'architetto Massarotto indicò la possibilità di una facile deviazione a fianco del canale Ca' Barzizza: ma spesso le cose che sembrano semplici e intuitive sono impossibile da mettere in pratica per i vincoli normatici, burocratici e tecnici.

Inferociti ma anche, pare, rassegnati alcuni commenti sui social. C'è chi ringrazia con ironia il sindaco di Pove perché ha permesso di far decidere il colore dell'asfalto e nient'altro. In realtà, ovviamente, le decisioni non sono del solo Orio Mocellin ma di una situazione già pianificata da anni che le rigidità burocratiche e politiche (finanziamenti, progettazioni ecc. ecc.) non hanno saputo cambiare neanche un pochino. All'ombra del sentiero, peraltro, pare ci sia stato anche un mezzo braccio di ferro nella giunta reginale dove l'assessora Elena  Donazzan, di Forza Italia, con provenienza, aderenze anagrafiche e vicinanze con la giunta comunale giusto a Pove, è parsa incline ad aprire a delle modifiche, ma la Lega è stata irremovibile, viste la prese di posizione negativa del capogruppo in laguna, il bassanese Nicola Finco.

Si diceva di lavori ormai incombenti, in effetti ora non resta che attendere i cantieri.

Ultimo aggiornamento: 14:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA